Marc Augé è scomparso lunedì 24 luglio, all’età di 87 anni. Già directeur d’études presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, di cui è stato a lungo presidente, dopo aver contribuito allo sviluppo delle discipline africanistiche, ha elaborato un’antropologia dei mondi contemporanei attenta alla dimensione rituale del quotidiano e della modernità.
Marc Augé (foto Twitter).
Marc Augé, le opere
Tra le sue opere tradotte di recente vi sono: Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità (Milano 1993); Tra i confini. Città, luoghi, interazioni (Milano 2007); Il mestiere dell’antropologo (Torino 2007); Il bello della bicicletta (Torino 2009); Il metrò rivisitato (Milano 2009); Per un’antropologia della mobilità (Milano 2010); Straniero a me stesso(Torino 2011); Futuro(Torino 2012); Per strada e fuori rotta (Torino 2012); Le nuove paure (Torino 2013); Etica civile: orizzonti (con L. Boella, Padova 2013); I paradossi dell’amore e della solitudine(Modena 2014); L’antropologo e il mondo globale(Milano 2014); Il tempo senza età. La vecchiaia non esiste(Milano 2014); Fiducia in sé, fiducia nell’altro, fiducia nel futuro (Roccafranca 2014); La forza delle immagini (Milano 2015); Le tre parole che cambiarono il mondo (Milano 2016); Un altro mondo è possibile (Torino 2017); Sulla gratuità. Per il gusto di farlo!(Milano 2018); Chi è dunque l’altro? (Milano 2019); Condividere la condizione umana. Un vademecum per il nostro presente (Milano 2019).
Il cordoglio del Comitato scientifico
Queste le parole del Comitato scientifico per la scomparsa del noto antropologo: «Con Augé se ne va un amico e un maestro che ha dato al festivalfilosofia e al suo pubblico, come a tanti pubblici sparsi in tutto il mondo, alcuni insegnamenti dai quali non si torna indietro, come l’idea che le nostre pratiche culturali siano immerse in sistemi simbolici che è indispensabile studiare con gli strumenti dell’antropologia: una disciplina che Augé, grande specialista del terreno africano, ha praticato anche rivolgendo quel particolare tipo di sguardo alle nostre società, nella convinzione che, per essere intelligibili, i processi culturali implichino che nella loro analisi ci rendiamo stranieri a noi stessi»
In Israele, mentre un gruppo di manifestanti si trovava riunito per protestare contro la riforma della giustizia, un’auto ha accelerato improvvisamente investendo i presenti. Almeno quattro i feriti.
Auto investe gruppo di manifestanti: il video
La notizia è stata diffusa dal Jerusalem Post. L’incidente, secondo quanto riferito dai media locali, è avvenuto sulla strada 531 nei pressi di Kfar Saba, nella parte centrale di Israele. La polizia israeliana ha reso noto di aver arrestato il presunto conducente. Si tratterebbe di un ventenne «residente di una delle comunità della regione di Sharon».
#BREAKING#Israel Another video footage of a car running over people protesting in Israel after the parliament of Israel passed highly disputed judicial reforms pic.twitter.com/ZpFtWi8iQx
— National Independent (@NationalIndNews) July 24, 2023
Nella pista dell’aeroporto di Olbia, dove il termometro ha raggiunto 47 gradi, nel pomeriggio di lunedì 24 luglio tre aerei non sono potuti atterrare e sono stati dirottati in altri scali.
Code in aeroporto (Getty Images).
Voli dirottati e ritardi per il caldo record
I voli easyJet da Amsterdam e da Milano sono stati fatti atterrare a Cagliari, mentre sempre l’easyJet proveniente da Parigi è stato dirottato su Alghero. Registrata una serie di ritardi per i voli in arrivo da Bologna, Napoli, Monaco di Baviera, Dusseldorf.
Il vicepremier e ministro Matteo Salvini ha convocato, per martedì 25 luglio, un tavolo al Mit per affrontare il dossier dell’aeroporto di Catania. Come diffuso in una nota, sono stati invitati tutti i soggetti interessati.
Adolfo Urso, ministro (foto Imagoeconomica).
La lettera del ministro delle Imprese e del made in Italy
Nella giornata di lunedì 24 luglio, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha trasmesso una lettera alla società aeroporto Catania (Sac) e ad Enac per sollecitare precise informazioni relative ai piani di ammodernamento dello scalo aeroportuale di Fontanarossa e sulle tempistiche di riapertura dopo l’incendio che ne ha gravemente compromesso l’operatività. Il ministro Urso – come si legge in una nota – ha condiviso i contenuti della lettera con il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
E’ composta da 11 pagine la bozza del «protocollo condiviso per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi da esposizione ad alte temperature negli ambienti di lavoro». Il documento affronta i punti che vanno dalla valutazione dei rischi e dei fattori di rischio, legati all’età, alla presenza di patologie croniche e alle mansioni, alla sorveglianza sanitaria e alla riorganizzazione dei turni.
Operaio in un cantiere (Getty Images).
I datori di lavoro e l’adozione del protocollo
La bozza del protocollo prevede che il datore di lavoro, sulla base dei rischi, intervenga per «eliminare o ridurre l’esposizione diretta dei lavoratori alle alte temperature o percepite tali», pianificando pause o attività in giorni o orari più freschi. Inoltre, dovrà adottare «il protocollo per l’adeguamento degli attuali modelli organizzativi alle esigenze di contenimento dei rischi derivanti dall’esposizione ad alte temperature, nell’ottica di una piena tutela delle condizioni psicofisiche dei lavoratori, nonché per aumentare il livello di consapevolezza, responsabilità riguardo ai rischi delle alte temperature o percepite tali e di compliance normativa» fermo restando «l’obbligo di dare completa attuazione alla normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro (decreto legislativo 81 del 2008)».
La riorganizzazione dei turni e le pause
Il documento contiene anche delle indicazioni sulla riorganizzazione dei turni così da «prevedere l’alternanza in modo da minimizzare l’esposizione individuale al caldo o al sole diretto; prevedere interruzioni in casi estremi, quando il rischio di patologie da calore è molto alto, o la variazione dell’inizio dei lavori; evitare che i lavoratori svolgano la propria attività da soli, in modo da assicurare, in caso di necessità, l’attivazione immediata del soccorso». In relazione alle pause, deve essere tra l’altro assicurata la disponibilità di «aree completamente ombreggiate o climatizzate». L’incontro al ministero del Lavoro con le parti sociali è fissato per martedì 25 luglio.
Il capo dell’amministrazione regionale, Oleh Kiper, citato dalla BBC, ha riferito su Telegram che la Russia ha attaccato con droni iraniani infrastrutture di stoccaggio del grano nei porti fluviali di Reni e Izmail sul Danubio, al confine tra l’oblast di Odessa e la Romania, ferendo almeno quattro persone.
Russian forces attacked Odesa Oblast overnight with kamikaze drones, injuring six people, Odesa Oblast Governor Oleh Kiper reported on July 24. The attacks targeted port infrastructure on the Danube River. As a result, a grain hangar was destroyed https://t.co/o03ulWCN4k
Il presidente romeno Klaus Yohannis ha condannato su Twitter l’attacco «molto vicino» al suo Paese, che «colpisce ancora il transito di grano ucraino e la sicurezza alimentare globale». Si tratta infatti della rotta terrestre per l’esportazione di cereali ucraini, cruciale dopo il ritiro russo dall’accordo per il passaggio sicuro nel mar Nero.
I strongly condemn the recent Russian attacks against the Ukrainian civilian infrastructure on #Danube, very close to Romania. This recent escalation pose serious risks to the security in the #BlackSea. It also affects further UA grain transit & thus the global food security.
Trevor Francis, leggenda del calcio inglese, con un passato in serie A con le maglie di Sampdoria e Atalanta, è morto a 69 anni. L’ex calciatore è stato colpito da un infarto mentre si trovava a Marbella, a 12 anni dal primo attacco di cuore, dopo il quale era stato operato e salvato. L’attaccante ha giocato in Italia negli anni ’80 ed è stato particolarmente apprezzato soprattutto dai tifosi blucerchiati. In Liguria è rimasto per quattro stagioni, prima di una breve avventura all’Atalanta e al ritorno in patria.
Trevor Francis omaggiato dalla Sampdoria nel 2012 (Getty).
L’acquisto record per 999.999 sterline
La carriera di Francis è partita nel Birmingham City, dove ha giocato per 8 stagioni. Poi il passaggio al Nottingham Forest, fortemente voluto da Brian Clough che lo acquistò per 999.999 sterline, una cifra record. L’attaccante ha dimostrato di valerli pochi mesi più tardi, quando la sua squadra ha raggiunto la finale di Coppa Campioni e l’ha vinta, a Monaco di Baviera contro il Malmoe, proprio grazie a un suo gol di testa. I campioni d’Europa si sono poi ripetuti l’anno dopo, battendo in finale l’Amburgo pur senza il proprio bomber, fermato da un infortunio. Un problema ai tendini gli ha fatto saltare, poche settimane più tardi, anche gli Europei in Italia del 1980.
Francis dopo la vittoria della Coppa dei Campioni contro il Malmoe (Getty).
L’arrivo alla Sampdoria nel 1982
Nella stagione 1981-82 è passato al Manchester City, dove ha disputato 26 gare e segnato 12 reti. Poi il volo verso Genova, sponda Sampdoria: 67 le presenze e 17 gol in Serie A. Francis chiuderà la carriera passando per Atalanta, Rangers, Qpr e Seffield Wednesday. Con la nazionale inglese, invece, ha segnato 12 volte in 52 gare. Ha firmato le reti dell’Inghilterra contro Cecoslovacchia e Kuwait a Spagna ’82. Breve la sua carriera da allenatore, partita già durante gli ultimi anni di calcio giocato e proseguita con il Birmingham City e il Crystal Palace, fino al 2003. Quest’ultima avventura si è conclusa in malo modo: Francis ha picchiato il secondo portiere dopo una brutta lite.
È morto Trevor Francis (1954-2023), stella del Nottingham Forest e della prima Sampdoria di Mantovani: il suo primo gol+assist in maglia Doria coincise con il primo gol+assist di un 17enne Roberto Mancini, in questo Inter-Sampdoria del 19 settembre 1982. pic.twitter.com/z1v3AMXRxw
A soli venti giorni dopo l’annuncio, il concerto Una. Nessuna. Centomila è già sold out. L’evento, che si terrà il 26 settembre, vedrà sul palco dell’Arena di Verona le grandi voci della musica italiana insieme contro la violenza sulle donne. L’anfiteatro scaligero ha già ospitato in passato una kermesse musicale contro il femminicidio.
Brunori Sas (Getty Images).
Un aiuto concreto ai centri antiviolenza
Il concerto sarà un nuovo momento di festa e condivisione per dare un aiuto concreto ai centri e alle organizzazioni che supportano le donne vittime di violenza. I proventi dello spettacolo andranno a strutture in grado di garantire il proprio empowerment, assicurando la sostenibilità nel tempo delle attività da loro realizzate e fornendo un supporto solido e duraturo alle vittime.
Gli artisti e le artiste in concerto
Sul palco dell’Arena di Verona si esibiranno durante il concerto: Alessandra Amoroso, Annalisa, Samuele Bersani, Brunori Sas, Elodie, Emma, Fiorella Mannoia, Francesca Michielin e Tananai.
Nell’estate fucsia nella quale abbiamo scoperto che la Barbie tutta estetica e niente profondità che per anni ha abitato il nostro immaginario in realtà è una sorta di filosofa del neofemminismo con la faccia di Margot Robbie, anche coloro che erano giovani negli Anni 90 e cioè i Blur – che con il loro nuovo album The Ballad of Darrenci hanno regalato momenti di grande svago e rock’n’roll – si sono scoperti ometti, invecchiati alla grande, a dimostrazione che i 50 sono senza ombra di dubbio i nuovi 30.
I Blur dimostrano che è possibile invecchiare senza cadere nel giovanilismi
Perché, diciamolo apertamente, uno dei grandi problemi che da sempre affligge la cosiddetta musica leggera, si parli di pop come di rock, è che gli artisti, in primis gli uomini, hanno un enorme problema col diventare adulti. Così, provando a invertire l’incedere inesorabile del tempo, più invecchiano, o diremmo oggi, diventano maturi, più la loro musica tende a farsi leggera, effimera, quasi impalpabile. Il tutto accompagnato, in maniera ancora più imbarazzante, da un lessico giovanilistico, impoverito di vocaboli e ovviamente di contenuti, modo piuttosto ingenuo di aggirare l’anagrafe, cui soprattutto gli artisti italiani sembrano piuttosto votati. Poi però arriva il nuovo lavoro dei Blur – dire come d’uso Damon Albarn e soci in questo caso non vale, perché, anche per la poliedricità del cantante della band inglese, che ama accompagnarsi con nomi eterogenei provenienti da mezzo mondo, i Blur sono i Blur proprio per la presenza al suo fianco di Graham Coxon, Alex James e Dave Rowntree – e di colpo essere adulti sembra una faccenda piuttosto interessante. Nulla che ruoti incontrovertibilmente intorno alla prostata o alla caduta dei capelli, ci mancherebbe altro, quanto piuttosto il vivere la vita con una intensità e quindi un passo differente, accettando questo cambiamento e quindi andando ad assaporare i nuovi gusti che il palato ci mette davanti, compresi quelli amari, certo, ma comunque differenti da quelli vissuti in gioventù.
Damon Albarn (Getty Images).
Nessuna retromania o nostalgia ma un onesto faccia a faccia con la vita
E che i Blur non volessero, come prospettato da alcuni, giocare solo su una certa retromania di simonreynoldsiana memoria, lungi da loro essere mestamente nostalgici (al limite malinconici) è chiarito a grandi lettere già dal secondo brano in tracklist: St. Charles Square. Ricordiamoci che stiamo parlando di una band uscita negli Anni 90, che quindi quando prepara un album prepara un album, non pensa ad andar dietro alle paturnie dell’ad di Spotify Daniel Ek con le sue assurde richieste di fare un singolo a caso ogni 30 giorni. Dopo l’apertura esistenzialista e intensa di The Ballad, che è una sorta di canzone-manifesto di questo lavoro che è una sorta di faccia a faccia con la vita, i Blur sparano infatto quella che è obiettivamente la loro canzone più difficile di sempre, St.Charles Square, per altro con un attacco che lascerebbe pensare a qualcosa di decisamente leggero e che invece è semplicemente e volontariamente ostico, buono per i live ma oscuro su disco, come dire: se vuoi ascoltarci mettiti comodo e smettila di fare altro nel mentre. Un lavoro che non presenta una nuova Song 2 o Boys and Girls, ma che invece mostra i muscoli, nel senso che dimostra una profondità di scrittura e di interpretazione che, se indossata da ragazzotti nati negli Anni 60, impressiona non poco.
Se la maturità incontra il rock
A otto anni dal precedente lavoro, meno a fuoco di questo, i Blur hanno semplicemente deciso di fare i conti con le proprie perdite, le tante perdite, di vite, di affetti, di occasioni, che chiunque abbia modo di vivere abbastanza a lungo non può non incontrare, senza star qui a citare la massima di Ernst Hemingway la logica del più a lungo vivi peggio andrà a finire è abbastanza evidente a tutti. Un lavoro che è quindi maturo, ma anche incredibilmente rock, sempre che il rock possa essere altro da energia erotica e istinto di distruggere tutto, dove la tipica ironia di Albarn, i testi sono farina del suo sacco, è contenuta, a vantaggio di uno sguardo benevolo, certo non rassegnato ma quasi disincantato. Barbaric, The Everglades (for Leonard), dove quel Leonard è Cohen, cui la canzone è dedicata, la già nota The Narcissist, The Heights le tracce migliori, anche se chiunque si approcciasse oggi al rock, termine di per sé labilissimo che comprende tutto quel che si può concepire tra i Maneskin e i Carcass, dovrebbe ascoltare e ascoltare e ascoltare quel prontuario di produzione musicale e arrangiamento che risponde al titolo di Goodbye Albert.
Lasciateci sognare una collaborazione tra Damon Albarn e Margot Robbie-Barbie
Un album decisamente poco estivo, The Ballad of Darren (Darren, per la cronaca, è l’ex bodyguard della band, sorta di spirito guida metaforico) ben si appoggia sulle finte tinte fucsia che questa estate così calda e per certi versi iperenergetica, si pensi alla quantità inutile e tossica di wannabe-tormentoni, sta proponendo grazie al lancio mondiale del film Barbie, di Greta Gerwig. Un film, quello, so che potrebbe sembrare assurdo anche solo pensarlo, che parte dalla bambola che per decenni è stata la quintessenza della superficialità, tutta apparenza e niente contenuto, per provare a sovvertire tutti gli stereotipi, in un mix altrettanto riuscito, seppur decisamente poco rock, di leggera malinconia. L’idea di una prossima collaborazione tra Damon Albarn e Margot Robbie, diciamolo a gran voce, è in grado di rialzarci la pressione come neanche un bicchiere di Polase addizionato al Gatorade. Mai dire mai, perché se è vero come ci ha lasciato detto Monicelli e poi ribadito il Capuano di È stata la mano di Dio di Sorrentino, che la speranza è una trappola, è anche vero che l’imprevedibilità di quel che ci aspetta è tale da obbligarci in qualche modo a vivere tutto con la medesima intensità, a partire dai sogni. The Ballad of Darren, in fondo, ci dice anche questo.
Tra un «pancino sospetto» e una story su Instagram con un messaggio d’amore al plurale, prendono corpo le indiscrezioni su una presunta gravidanza di Federica Pellegrini. A lanciarle è stato per primo Dagospia, che ha commentato gli ultimi contenuti dell’ex nuotatrice sul proprio profilo personale: la campionessa sarebbe incinta. Intanto Pellegrini si gode le vacanze a Palmarola insieme al marito, il suo ex allenatore Matteo Giunta. E proprio lui ha scritto il messaggio al plurale che sembra confermare i sospetti.
Il contenuto principale che ha fatto scatenare i fan è la foto postata a colazione da Federica Pellegrini. Nelle stories di Instagram compare una tazzina di caffè con una emoji di un cuore, poggiata su un bigliettino scritto da Giunta alla moglie. Si legge: «Amori miei, buongiorno. Torno presto». Per molti si tratta di un indizio, ma per tanti altri il riferimento è al cagnolino dei due, che spesso compare sui social. Lei intanto non conferma né smentisce, cosa che invece troppo spesso ha dovuto fare in passato. A Repubblica aveva raccontato pochi mesi fa: «Non ci stiamo proprio pensando, non è nelle nostre priorità. Ci sono troppi impegni e progetti da realizzare».
La story (Instagram).
Pellegrini da Fazio: «Mi viene chiesto spesso»
Anche in un’intervista televisiva, ospite da Fabio Fazio, ha parlato dell’argomento. Federica Pellegrini ha spiegato che «questa è una cosa che mi viene richiesta spesso, in maniera molto assidua», riferendosi alla gravidanza. «E la sto cominciando a trovare un po’ pesante e non tanto per la domanda in sé, perché la bellezza di avere figli è una cosa ineguagliabile nella vita. Però sembra quasi che se non venissero, se non ci fossero, io mi debba sentire meno realizzata di quella che sono. No, assolutamente no. Quindi se arriveranno, arriveranno, se non arriveranno, ciccia, ma la mia vita andrà avanti comunque».
Identità, identità e ancora identità. Da sempre questo mantra detta la linea a Fratelli d’Italia. Potrebbe dunque essere stato questo impulso identitario a spingere il senatore di FdI, Nicola Calandrini, a presentare a Palazzo Madama un disegno di legge per celebrare i 100 anni dalla fondazione di Latina (da festeggiare tra nove anni), già Littoria.
Si propone uno stanziamento di 1 milione di euro in otto anni più 200 mila euro per la Fondazione Latina 2032
«La genesi e lo sviluppo della città e del territorio di Latina hanno caratterizzato un brano significativo della storia italiana del 900: le bonifiche, l’architettura razionalista e l’incontro tra le genti. Littoria, ora Latina, venne inaugurata il 18 dicembre 1932. La prima delle ‘città nuove’ italiane disegnate e realizzate negli Anni 30 del XX secolo, in cui era vivo il dibattito in Europa su come organizzare il territorio in funzione dello sviluppo economico e sociale, in cui si teorizzava e si sperimentava l’urbanistica moderna», si legge nella presentazione del disegno di legge che punta a stanziare un contributo annuale di un milione di euro dal 2024 al 2032 a cui aggiungerne 200 mila euro per la Fondazione Latina 2032.
Calandrini “dimentica” di citare Benito Mussolini
Nella relazione non si spiega in realtà perché la celebrazione della fondazione di Littoria-Latina debba essere regolata da una legge nazionale. Ci si limita a sottolineare che «in questi 90 anni di vita la città ha attraversato tutte le tappe che in genere una comunità percorre attraverso centinaia di anni: dalla creazione di un primo tessuto economico e civile, all’affermazione dei settori produttivi e alla conseguente espansione, alla stabilizzazione dei processi, al passaggio a un’economia dei servizi, fino al rallentamento e alla stasi attuale». Caratteristiche, va detto, che valgono per molte altre città italiane. Inoltre né in questa legislatura né nelle due precedenti si erano mai registrate iniziative simili per celebrare la fondazione di una città. Di più, nella relazione non si cita nemmeno Benito Mussolini che inaugurò Littoria-Latina il 18 dicembre 1932, non senza qualche iniziale perplessità, nell’ambito del piano di bonifiche dell’Agro pontino. Come fece con molti altri centri, da Carbonia e Arborea in Sardegna, fino a Sabaudia.
Inaugurazione di Latina nel 1932 (dal Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino).
Alla conferenza di presentazione era presente anche Durigon che nel 2021 propose di intitolare il parco comunale ad Arnaldo Mussolini
«La nuova filiera di governo – governo nazionale, regionale e comunale – può dare nuove importanti opportunità alla città e sarebbe stato illogico non sfruttare questo percorso», ha spiegato Calandrini in una conferenza stampa organizzata nei giorni scorsi per presentare il ddl. Alla conferenza era presente anche il sottosegretario al Lavoro, il leghista Claudio Durigon, come Calandrini originario proprio di Latina. Nell’estate 2021, Durigon durante un comizio elettorale aveva proposto di revocare l’intitolazione del parco comunale a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per intitolarlo come in passato ad Arnaldo Mussolini, il fratello minore di Benito. Un’uscita che innescò una feroce polemica che spinse il leghista a dimettersi da sottosegretario all’Economia. Ora però il quadro è cambiato. E la «filiera», come la chiama Calandrini, è tutta di centrodestra. Un’occasione troppo ghiotta per farsela sfuggire.
Il segretario generale delle Nazioni unite António Guterres, aprendo il vertice Onu sui sistemi alimentari, organizzato dalla Fao a Roma, ha dichiarato: «Faccio un appello alla Federazione russa affinché torni all‘attuazione dell’iniziativa del Mar nero in linea con la mia ultima proposta ed esorto la comunità globale a restare unita per trovare soluzioni efficaci in questo impegno e sforzo essenziale».
Global food systems are broken — and billions of people are paying the price.
Today I urged the participants of the UN @FoodSystems Summit to accelerate action to ensure that every person has access to the safe and nutritious food they need & deserve. pic.twitter.com/LDH3FSswlX
L’acuirsi delle tensioni tra Russia e Ucraina con il bombardamento della città di Odessa sul Mar Nero ha determinato un forte aumento dei prezzi del frumento. Il prezzo del grano tenero sale del 5,66 per cento a 737 dollari per unità contrattuale da 5mila staia, mentre quello del grano duro sale del 4,1 per cento a 895,50 dollari. In entrambi i casi si tratta di valori elevati, ma inferiori ai massimi toccati lo scorso 26 giugno a 770,25 dollari per il grano tenero e lo scorso 17 maggio a 902 dollari per il grano duro.
António Guterres, segretario generale delle Nazioni unite (foto Imagoeconomica).
Sono state archiviate le accuse di epidemia e omicidio colposi per la gestione della pandemia Covid a carico del governatore della Lombardia Attilio Fontana e altri indagati. Lo ha deciso il tribunale dei ministri di Brescia che ha «mantenuto in vita», rimandando gli atti alla procura, solo un’accusa di rifiuto d’atti d’ufficio per non aver applicato il piano antinfluenzale del 2006 a carico di Silvio Brusaferro, Angelo Borrelli, Claudio D’Amario, come tecnici, e dell’ex assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera e dell’ex dg Luigi Cajazzo.
Sono cadute tutte le accuse principali
Per tutti gli indagati sono cadute le accuse principali, dopo l’archiviazione anche di Conte e Speranza. Nei giorni scorsi la procura bresciana aveva chiesto di archiviare le posizioni di Fontana, dell’ex assessore al Welfare Giulio Gallera e di altri 11 indagati per la gestione della prima ondata di Covid in Valseriana. Tra loro anche una serie di tecnici del Cts, tra cui Agostino Miozzo, Silvio Brusaferro e Claudio D’Amario e l’ex capo della Protezione civile Angelo Borrelli, tutti accusati di epidemia e omicidio colposi nella famosa inchiesta dei pm di Bergamo. Le posizioni di Fontana e degli altri 12 indagati erano state trasmesse dalla procura bergamasca per una questione procedurale.
Attilio Fontana (Imagoeconomica).
I giudici: «Contestazione infondata»
I giudici del tribunale dei ministri hanno deciso di archiviare il caso perché la Regione «salvi casi eccezionali, non avrebbe potuto adottare tali provvedimenti senza confrontarsi con il governo, dovendo simili misure essere inquadrate nell’ambito di una gestione dell’epidemia unitaria e non frammentaria ed episodica». E spiegano che «la contestazione al presidente della Regione Lombardia di non aver introdotto la zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano è, anche astrattamente, infondata». Inoltre parlano di «insussistenza dei reati». Nel documento si spiega che Fontana «alla luce dei dati conosciuti e conoscibili, ha operato nel solco di quanto previsto dal decreto-legge n. 6 del 2020 e ha correttamente fornito al Governo i dati a sua disposizione».
Il chitarrista Tom Morello è diventato cittadino onorario di Pratiglione, un piccolo paese del Piemonte. La cerimonia si è tenuta ieri, 23 luglio 2023, con l’intero paese di 454 anime che ha partecipato alla consegna delle chiavi della città alla leggenda del rock americano.
Tom Morello diventa cittadino onorario di Pratiglione
Tom Morello è molto famoso negli Stati Uniti, un’icona rock che ha accompagnato i Maneskin nell’ultimo tour e ha collaborato al brano Gossip. Il chitarrista ha origini italiane dato che i suoi bisnonni erano di Pratiglione, il piccolo paese situato in provincia di Torino, nella zona del Canavese, che con grande orgoglio gli ha riconosciuto il titolo di cittadino onorario. È stato il sindaco Giovanni Trucano a consegnargli le chiavi del borgo. Non solo all’artista americano è stata dedicata anche una scultura di ferro a forma di chitarra situata al Belvedere di Pratiglione. Una giornata indimenticabile per gli abitanti del piccolo comune che possono vantare un illustre concittadino.
Chi è
Thomas Baptiste Morello è nato a New York il 30 maggio 1964 ed è un musicista statunitense noto soprattutto per essere stato il chitarrista dei Rage Against the Machine e degli Audioslave. Le origini italiane le ha ereditate dalla madre Mary Morello, attivista, mentre suo padre, Ngethe Njoroge, era un diplomatico keniano militante del movimento nazionalista Mau-Mau. Morello si è laureato con lode all’Università di Harvard in scienze politiche e già da studente ha dimostrato le sue doti da musicista. Il successo è arrivato nel 1991 quando ha fondato, insieme a Zack de la Rocha, i Rage Against the Machine. Nel 2000 la band si è sciolta perchè Rocha ha lasciato il gruppo e Morello insieme agli altri tre componenti rimasti ha creato gli Audioslave. Il chitarrista ha collaborato, tra gli altri, con Bruce Springsteen e nel 2018 ha pubblicato l’album da solista The Atlas Underground.
A stabilirlo è la Consulta chiamata a valutare la legittimità della previsione che, nell’ambito della procreazione medicalmente assistita, stabilisce la irrevocabilità del consenso dell’uomo dopo la fecondazione dell’ovulo: «L’uomo, nel caso della procreazione medicalmente assistita, non può revocare il suo consenso dopo la fecondazione». Con la sentenza n. 161 del 2023 (redattore Luca Antonini) è stata ritenuta non fondata la questione sollevata, giudicando non irragionevole il bilanciamento operato dal legislatore nel censurato art. 6, comma 3, ultimo periodo, della legge n. 40 del 2004.
Embrione, ecografia (Getty Images).
Cosa dice la sentenza
Secondo quanto riportato nella sentenza «l’accesso alla procreazione medicalmente assistita comporta per la donna il grave onere di mettere a disposizione la propria corporalità, con un importante investimento fisico ed emotivo in funzione della genitorialità che coinvolge rischi, aspettative e sofferenze, e che ha un punto di svolta nel momento in cui si vengono a formare uno o più embrioni». Infatti «Corpo e mente della donna sono quindi inscindibilmente interessati in questo processo, che culmina nella concreta speranza di generare un figlio, a seguito dell’impianto dell’embrione nel proprio utero. A questo investimento, fisico ed emotivo, che ha determinato il sorgere di una concreta aspettativa di maternità, la donna si è prestata in virtù dell’affidamento in lei determinato dal consenso dell’uomo al comune progetto genitoriale».
Il comitato di redazione di Repubblicaha inviato una mail a colleghe e colleghi per prendere le distanze da un articolo uscito sulle pagine culturali la mattina del 24 luglio. Si tratta di un pezzo firmato da Alain Elkann che si intitola: Sul treno di Foggia con i giovani “lanzichenecchi”. Il presidente del gruppo Gedi e padre dell’editore di Repubblica ha raccontato il suo viaggio sul treno Roma-Foggia, sottolineando le differenze tra lui e i giovani che lo hanno infastidito con il proprio atteggiamento. Per questo i giornalisti si sono dissociati «dai contenuti classisti contenuti nello scritto».
Il cdr: «Repubblica vicino ai più deboli»
È Il Fatto Quotidiano a riportare la nota inviata via mail dal cdr. Si legge: «Questa mattina la redazione ha letto con grande perplessità un racconto pubblicato sulle pagine della Cultura del nostro giornale, a firma del padre dell’editore. Considerata la missione storica che si è data Repubblica sin dal primo editoriale di Eugenio Scalfari, missione confermata anche ultimamente nel nuovo piano editoriale dove si parla di un giornale “identitario” vicino ai diritti dei più deboli, e forti anche delle reazioni raccolte e ricevute dalle colleghe e dai colleghi, ci dissociamo dai contenuti classisti contenuti nello scritto. Per i quali peraltro siamo oggetto di una valanga di commenti critici sui social che dequalificano il lavoro di tutte e tutti noi, imperniato su passione, impegno e uno sforzo di umiltà».
Nell’articolo riferimenti a vestiti e atteggiamenti
Nel suo articolo Alain Elkann racconta il fastidio provato per chi, nel suo vagone, parla di «calcio, giocatori, partite, squadre, usando parolacce e un linguaggio privo di inibizioni», mentre lui scriveva annotazioni sui giornali o su «la Recherche du temps perdu di Marcel Proust» con la sua «penna stilografica». Il presidente del gruppo Gedi sottolinea anche che lui ha «un vestito di lino blu e una camicia leggera» mentre loro «t-shirt bianca e pantaloncini corti neri» e nessuno «porta l’orologio». Tutti elementi che vengono utilizzati per porre in evidenza la distanza tra lui e i giovani che sembra più culturale che non semplicemente anagrafica. Poi la chiusura dell’articolo: «Arrivando a Foggia, mi sono alzato, ho preso la mia cartella. Nessuno mi ha salutato, forse perché non mi vedevano e io non li ho salutati perché mi avevano dato fastidio quei giovani ‘lanzichenecchi’ senza nome».
L’articolo pubblicato su Repubblica
Gilioli ironizza: «Racconto drammatico»
L’articolo ha fatto discutere e anche sui social c’è chi lo ha commentato, spesso con sarcasmo. Come nel caso di Alessandro Gilioli, direttore di Radio Popolare, che in un post su Facebook ironizza: «C’era un tempo in cui Alain Elkann aveva una rubrica settimanale sulla Stampa, in quanto genero del proprietario. La leggenda vuole che i redattori lo mettessero crudelmente in pagina lasciando intatti i suoi svarioni grammaticali e ortografici, per vendicarsene silenziosamente. Oggi invece Alain Elkann ha scritto su Repubblica, in quanto padre del proprietario. E offre il racconto, drammatico e toccante, di un suo viaggio in treno, da Roma a Foggia, su un Italo, in prima classe». Gilioli ripercorre riga dopo riga l’articolo, deridendo l’autore.
C’è chi cerca refrigerio dal caldo torrido, ma c’è anche chi lo desidera per provare un’esperienza fuori dal comune. È il caso delle migliaia di turisti che stanno affollando la Death Valley, parco nazionale americano fra California e Nevada, in attesa della temperatura più alta mai registrata sulla Terra. Già toccati i 56 gradi, tanto da sfiorare il picco storico del 1913, quando se ne raggiunsero 56,6. Fra 17 e 23 luglio la colonnina di mercurio non è mai scesa al di sotto dei 48 gradi di giorno e dei 37 durante la notte. I viaggiatori arrivano non solo dagli States, ma anche dall’Europa e dall’Asia, sperando magari di scattare un selfie davanti al Furnace Creek Visitor Center, il celebre termometro del parco. Soddisfatti ristoratori e albergatori, che al Guardian hanno confermato un sensibile aumento degli incassi grazie ai «cacciatori del caldo».
Death Valley, molti turisti attendono il picco del caldo per la visita
«Da marzo ad agosto ci sono circa 100 mila visitatori al mese», ha spiegato Abby Wines, ranger della Death Valley. «E sono in continuo aumento». Sebbene alcuni si fermino solo di passaggio durante le loro vacanze negli Stati Uniti, molti di loro vi giungono di proposito. È il caso di Abdul Munif, che ha fatto un volo di 16 ore dall’Arabia Saudita soltanto per assistere al possibile record storico. «Sembra di stare a casa nostra», ha scherzato nei pressi di Zabriskie Point, fra le aree panoramiche più celebri della zona. «Siamo abituati». Ben diversa invece la situazione dei coniugi Blum, giunti dalla Francia con i loro due figli. «Speriamo che l’auto nuova ci aiuti ad attraversare la Death Valley senza problemi», hanno spiegato prima di mettersi in viaggio. «Con una macchina vecchia non l’avremmo mai fatto».
Un gruppo di turisti in visita alla Death Valley (Getty Images).
Non mancano i più temerari, che sfidano il caldo torrido della Death Valley in competizioni sempre ai limiti. A luglio di ogni anno ha infatti luogo la Badwater 135, una maratona di oltre 200 chilometri (135 miglia, da cui il nome) che parte dall’omonimo bacino nella valle per arrivare sulla vetta del monte Whitney, a quota 2530 metri. Nel 2023 si è tenuta fra 4 e 6 luglio ed è stata vinta dall’ex triatleta Ashley Paulson che ha completato il percorso in quasi 22 ore. Meno lunga, ma sicuramente altrettanto complessa, la prova che dal 1977 sostiene ogni anno Jon Rice. Dopo aver atteso il giorno più caldo secondo le previsioni, il 52enne corre per un miglio (circa 1,6 chilometri) nella Death Valley indossando un costume intero di Darth Vader, il villain della saga Star Wars. «Non consiglio a nessuno di farlo», ha però sottolineato al Washington Post. «In realtà non sono d’accordo nemmeno con me stesso, ma lo faccio».
Gli esperti consigliano cautela: «I soccorsi non sempre sono possibili»
Prima di visitare la Death Valley, è però necessario prendere le giuste precauzioni. Gli esperti infatti suggeriscono di evitare le ore più calde della giornata e di ripararsi continuamente dai raggi solari. «I turisti devono capire a cosa vanno incontro», ha spiegato Wines. «I soccorsi non sempre sono possibili con queste temperature». Gli elicotteri infatti non possono volare per via di cambiamenti improvvisi della densità dell’aria che potrebbe compromettere la stabilità. Gli stessi medici potrebbero cadere vittima di un colpo di calore durante le missioni di salvataggio.
Due corridori durante la Badwater 135 del 2917 (Getty Images).
Disordini al concerto di Geolier a Palermo tenutosi nella serata di giovedì 20 luglio 2023. I fan, accorsi per il Green Pop Festival, hanno invaso il palco e il rapper è stato costretto ad interrompere il concerto.
Circa 200 ragazzi hanno scavalcato i cancelli entrando senza biglietto
Poco prima dell’inizio dell’esibizione dell’artista, circa 200 ragazzi tra i 15 e i 20 anni hanno sfondato gli ingressi e si sono introdotti senza biglietto nell’area del concerto, salendo sul palco e lanciando oggetti verso il pubblico dal quale si sono alzati dei cori di dissenso. Il rapper ha dovuto fermare l’esibizione e sospendere il concerto. Le scene di quanto accaduto sono diventate virali e i fan stanno protestando denunciando la mancanza di sicurezza. «Nessuna sicurezza, rimborsino i biglietti», hanno dichiarato in tanti mentre le associazioni hanno chiesto un tavolo con il Comune ritenendo gli episodi successi un «intollerabile danno all’immagine». Secondo l’organizzazione del concerto, infatti, si è trattato di un problema di ordine pubblico per il quale si stanno facendo degli accertamenti.
Il rapper: «Mi dispiace, Palermo ci rivedremo presto»
A causa di questi incidenti, l’esibizione del rapper si è conclusa prima del previsto. Geolier rapper si è scusato con i presenti e sui suoi social ha pubblicato il seguente post: «Mi spiace per aver dovuto interrompere il concerto di questa sera ai Cantieri Culturali della Zisa a Palermo, purtroppo è stato per motivi indipendenti dalla mia volontà ma per questioni di ordine pubblico e di sicurezza. Mando un grande abbraccio a tutti i miei fan palermitani, sono sicuro che ci rivedremo molto presto». Il rapper ha inoltre pubblicato la nota vocale di una giovane fan che chiede scusa per quanto successo dichiarando: «Noi palermitani non siamo tutti così». Intanto continua la polemica sul rimborso dei biglietti e sulla gestione del concerto dopo l’interruzione.
E’ morta domenica 23 luglio alle 10.25 la signora Gloria (nome di fantasia), paziente oncologica veneta di 78 anni. Si tratta della seconda persona in Italia ad aver scelto di porre fine alle proprie sofferenze tramite l’aiuto alla morte volontaria, reso legale a determinate condizioni dalla sentenza della Corte costituzionale 242/2019 sul caso Cappato-Antoniani. A renderlo noto è l’associazione Luca Coscioni. Gloria è, inoltre, la prima persona ad aver ottenuto, nel nostro Paese, la consegna del farmaco e di quanto necessario da parte dell’azienda sanitaria.
Flebo, paziente (Getty Images).
L’ultimo messaggio della donna: «La vita è bella, ma solo se siamo liberi»
Le 78enne è morta nella sua abitazione dopo essersi auto-somministrata il farmaco letale attraverso la strumentazione fornita dall’azienda sanitaria locale. La procedura di suicidio medicalmente assistito è avvenuta sotto il controllo medico del dottor Mario Riccio, consigliere generale dell’associazione Luca Coscioni, che nel 2006 aveva assistito Piergiorgio Welby ed era stato il medico di fiducia di Federico Carboni, il primo italiano un anno fa ad aver chiesto e ottenuto nelle Marche il 16 giugno 2022 l’accesso alla tecnica. Gloria ha lasciato un ultimo messaggio: «La vita è bella, ma solo se siamo liberi. E io lo sono stata fino alla fine. Grazie».
L’associazione Luca Coscioni: «Le è stata risparmiata una fine che non avrebbe voluto»
Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni hanno dichiarato: «In questo momento il nostro pensiero va alla famiglia di Gloria, al marito, vicino a lei fino all’ultimo istante. Anche se Gloria ha dovuto attendere alcuni mesi, ha scelto di procedere in Italia per avere accanto la sua amata famiglia e sentirsi libera nel suo Paese». Sempre secondo l’associazione «Le è stata risparmiata una fine che non avrebbe voluto, grazie alle regole stabilite dalla Consulta e grazie alla correttezza e all’umanità del sistema sanitario veneto e delle istituzioni regionali presiedute da Luca Zaia». Dopo Stefano Gheller, affetto da distrofia muscolare, Gloria è la seconda cittadina residente in Veneto ad aver ottenuto la verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio assistito e il relativo parere favorevole da parte dell’azienda sanitaria e del comitato etico. Mentre in Italia, per quanto se ne abbia notizia, è la quarta volta che accade.
Sono giorni difficili per la Grecia, che sta affrontando da ore un’emergenza incendi nelle isole di Rodi e Corfù, per di più nel mezzo della stagione turistica estiva. A causa dei roghi sono già state migliaia le persone evacuate, tra cui moltissimi turisti che speravano di potersi godere qualche giorno di mare in tutta tranquillità. C’è però anche chi aveva prenotato dei soggiorni per fine luglio e i primi giorni di agosto e che, comprensibilmente, si sta chiedendo come muoversi.
Come muoversi se si ha già prenotato il volo per Rodi e Corfù
La situazione è molto delicata e viene difficile pensare che, considerata la sua gravità, le autorità riescano a contenere le fiamme in breve tempo. Chi avesse dunque avuto intenzione di recarsi nelle zone più colpite nei prossimi giorni è stato esplicitamente invitato da parte della Farnesina a «considerare altre soluzioni». Non è sicuro, infatti, approdare su nessuna delle due isole nelle attuali condizioni, nonostante almeno per il momento il traffico aereo sopra l’isola di Rodi non sia stato chiuso. Diverso invece è il discorso per chi ha già prenotato: poiché l’aeroporto di Rodi è ancora aperto, non ci si potrà aspettare in alcun modo un rimborso in caso di eventuale disdetta. La situazione cambia se nelle prossime ore la compagnia aerea con cui si è deciso di prenotare dovesse cancellare il volo per motivi di sicurezza: in questo caso si può sperare di ricevere un rimborso o, più probabilmente, un voucher da riutilizzare per un altro viaggio. Esiste inoltre un regolamento della Comunità Europea, il n.261/2004, in base al quale in alcuni casi potrebbe persino essere previsto un risarcimento. Poiché però la cancellazione potrebbe avvenire per «circostanze eccezionali», si tratta di uno scenario piuttosto improbabile. Attualmente, alcune compagnie (come Easyjet) si stanno già attivando per cancellare i pacchetti vacanze a Rodi fino al 26 luglio, nonostante i loro voli siano in realtà ancora operativi.
Cosa fare in caso di prenotazione di un hotel
Per quanto riguarda invece le prenotazioni degli hotel, gli scenari cambiano in base alle polizze accettate al momento del pagamento del soggiorno. Alcuni hotel e strutture ricettive, infatti, concedono ai propri clienti la possibilità di cancellare la prenotazione gratuitamente fino al giorno stesso dell’arrivo e prevedono, di conseguenza, un rimborso completo. Altri invece prevedono condizioni diverse, come per esempio il rimborso fino al 50 per cento del prezzo pagato, se non addirittura nessun rimborso.