Daily Archives: 13 Luglio 2023

Napoli, trovato il cadavere di un uomo in un centro sportivo abbandonato

A Caivano, in provincia di Napoli, all’interno di un centro sportivo abbandonato è stato ritrovato il cadavere di un uomo in evidente stato di decomposizione. La struttura, il Delphinia Sporting Club, si trova nei pressi del parco Verde di Caivano, una delle piazze di spaccio più grandi della zona, come riportato da NapoliToday. Sul posto è intervenuto, oltre ai carabinieri della compagnia di Caivano, il pm della procura di Napoli nord.

Poco dopo le 20 di giovedì 13 luglio, a Caivano, i carabinieri della stazione locale hanno trovato il cadavere di un uomo.
Scientifica (Getty Images).

Cadavere in un centro sportivo: il ritrovamento

La scoperta del corpo è stata fatta dai carabinieri della stazione locale di Caivano, poco dopo le 20 di giovedì 13 luglio. Sono ancora sconosciute le cause della morte e l’identità dell’uomo.

Milano, incendio nella Rsa Casa dei coniugi: i primi indagati

Dopo una riunione operativa in procura a Milano, è arrivata la decisione: sono due i primi indagati per il rogo scoppiato nella Rsa Casa dei coniugi, in cui venerdì sette luglio hanno perso la vita sei anziani e sono rimaste intossicate 81 persone. Alla riunione erano presenti i due pm titolari del fascicolo, l’aggiunto Tiziana Siciliano, il pubblico ministero Maura Ripamonti, e i vigili del fuoco.

Sono due gli indagati per il rogo nella Rsa Casa dei coniugi a Milano: si tratta di Giancarlo Anghinolfi e Claudia Zerletti.
Incendio Rsa Milano (foto Facebook).

I nomi degli indagati per il rogo alla Casa dei coniugi

I due indagati sono Giancarlo Anghinolfi, direttore generale della Proges, la cooperativa che gestisce la rsa di proprietà del Comune, e Claudia Zerletti, direttrice della struttura per anziani. Secondo alcune indiscrezioni diffuse da Adnkronos il numero di indagati potrebbe salire a sei. Per venerdì 14 luglio alle ore 10 è previsto un nuovo sopralluogo nella struttura alla presenza del pm, dei consulenti e dei vigili del fuoco, per chiarire la dinamica dell’incendio ed effettuare ulteriori verifiche a «impianti e materiali».

 

Parigi, il trionfo delle azzurre: «Siamo le tre meraviglie dell’atletica paralimpica italiana»

Una gioia incontenibile: Ambra Sabatini, la prima atleta paralimpica a correre i 100 metri in meno di 14 secondi  ha dichiarato subito dopo il traguardo «Non ce lo aspettavamo, siamo tutte felicissime. Io stessa non volevo crederci». Insieme a lei sul podio per aver conquistato il bronzo come a Tokyo, Monica Contrafatto: «Siamo le tre meraviglie dell’atletica paralimpica italiana, e non importa che io sia arrivata terza. Alla fine sono sempre quella meno considerata ma mi va bene così» ironizza. Ringrazia l’allenatore Martina Caironi: «Spero continui a seguirmi anche quest’anno, bisogna arrivare ancora più in alto».

Le azzurre conquistano il podio ai mondiali di atletica di Parigi. Ambra Sabatini ha stabilito il nuovo record mondiale.
Ambra Sabatini al traguardo della finale dei mondiali paralimpici di atletica 100 mt (frame video)

La finale dei 100 metri dominata dall’Italia

Le tre atlete tingono di azzurro i mondiali paralimpici femminili: Ambra Sabatini ha corso in 13.98, stabilendo anche il nuovo record mondiale mentre 14.35 il crono fatto registrare dalla Caironi e 14.67 quello della Contrafatto. L’Italia è così a cinque medaglie, di cui due ori, un argento, due bronzi.

Kyiv conferma: «Ricevute le bombe a grappolo inviate dagli Usa»

A darne conferma ufficiale alla Cnn è stato il generale ucraino Oleksandr Tarnavskyi: le bombe a grappolo annunciate dal presidente americano Joe Biden la scorsa settimana sono arrivate. «Non le abbiamo ancora usate» ha precisato Tarnavskyi «ma possono cambiare radicalmente» la situazione sul campo di battaglia.

LEGGI ANCHE: Biden rompe gli indugi: dagli Usa bombe a grappolo per l’esercito ucraino

Il generale ucraino Oleksandr Tarnavskyi ha confermato la notizia alla CNN, precisando che non sono ancora state usate.
Forze armate ucraine (Getty Images).

I russi «pensano che le useremo in tutte le aree del fronte. Sono molto preoccupati»

In base a quanto riferito dal generale, i russi, consapevoli che le forze ucraine hanno a disposizione questo tipo di arma, potrebbero rinunciare a quei territori dove è previsto il ricorso al loro utilizzo: «Pensano che le useremo in tutte le aree del fronte. Sono molto preoccupati» e precisa che «non saranno utilizzate nelle aree civili».

 

Natalia Paragoni vicina al parto: «Spaventata, ho paura di non controllare le mie reazioni»

Per Natalia Paragoni, l’ex corteggiatrice di Uomini e Donne, si avvicina il momento del parto. L’influencer ha voluto confidare ai follower le sue ansie e preoccupazioni in merito alle reazioni che potrebbe avere.

Natalia Paragoni racconta le ansie del parto

«Me la sto facendo sotto di brutto, sono spaventata. Sogno che partorisco un sacco di volte, sono arrivata al limite e non vedo l’ora. Da un’altra parte non voglio che arrivi l’ora, ho paura di sentire troppo dolore o di non controllare le mie reazioni, dire cose brutte o cattive. Andrea (Zelletta, ndr) ha pazienza però», ha dichiarato. Molto attiva sui suoi profili social, durante questo periodo si è confrontata spesso sui temi relativi alla gravidanza con le sue follower, non esitando a esprimere le sue ansie e le sue paure. Nel rispondere ad alcune domande dei fan, ha reso noto che la bimba dovrebbe nascere il 4 agosto (data del termine della gravidanza) e ha raccontato di non avere ancora contrazioni: «Non ho contrazioni ma ho delle scosse odiose. Se mi vedete in giro per Milano mentre mi pietrifico per due secondi è per quello. Con la testa spinge e tocca dei nervi, mi dà le scosse. Questo è quello che sento. Poi mi tira dei calci alle costole molto carini».

È fidanzata con Andrea Zelletta da quattro anni

Natalia Paragoni e Andrea Zelletta si sono conosciuti al dating show di Maria De Filippi nell’edizione 2018-2019, e da allora non si sono più lasciati, dando un’immagine di coppia unita e molto innamorata. Questo inverno, durante un’intervista a Verissimo, i due dichiararono di aver pensato quasi subito ad avere un bambino condividendo il sogno di una grande famiglia. La Paragoni, sebbene abbia più volte detto di essere riservata sulla sua vita privata (tanto da non sapere ancora se pubblicherà o meno foto della piccola e di non voler aver voluto svelare il suo nome), ha voluto regalare ai suoi fan qualche indiscrezione confidando che insieme al compagno è d’accordo a dare alla nascitura il doppio cognome.

Ita, due Lazzerini boys al posto di Mardegan e Carassai

Arrivano due Lazzerini boys in sostituzione dei due manager forti che hanno lasciato Ita Airways. Al posto di Nicolò Mardegan, capo della comunicazione e dell’istituzionale passato in Enel con lo stesso ruolo, arriva Pietro Caldaroni, che in Alitalia coordinava le relazioni istituzionali. Inizialmente era atteso Maurizio Sberna, che aveva già l’ok del Mef. Ma l’ad di Ita, Fabio Lazzerini, si è messo di traverso con la scusa che in questo momento di trattativa con Lufthansa non valeva la pena prendere una figura esterna.

Ita, due Lazzerini boys al posto di Mardegan e Carassai
Pietro Caldaroni (da Twitter).

Stesso ragionamento fatto per il direttore finanziario: inutile chiamare qualcuno dall’esterno visto che di qui a poco, se tutto filerà liscio, dovrebbero essere i tedeschi a prendere in mano la gestione. Così nella poltrona che fu del direttore finanziario Roberto Carassai si siederà un altro giovane manager, Claudio Faggiani, un passato in Wind e poi anche lui in Alitalia.

Rosolia eliminata in Italia, l’Oms annuncia: «Non è più endemica nel Paese»

L’Italia dice ufficialmente addio alla rosolia. L’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, ha annunciato che non è più endemica nel Paese, durante la Commissione di verifica per l’eliminazione del morbillo e della rosolia nella Regione europea. A darne notizia è il sito dell’Iss, l’Istituto superiore di sanità, che parla di «un importante traguardo per il nostro Paese e mostra ancora una volta il valore dei vaccini nel proteggere le persone da malattie pericolose. La rosolia è infatti la terza malattia prevenibile con la vaccinazione ad essere eliminata in Italia, dopo il vaiolo (eradicato a livello mondiale nel 1980) e la poliomielite (eliminata dalla Regione Oms Europa nel 2002)».

L'Italia dice addio alla Rosolia: non è più endemica secondo l'Oms
La sede dell’Oms (Getty).

Cosa si intende per eliminazione

Gli esperti dell’Iss spiegano che la rosolia è una malattia infettiva esantematica contagiosa, causata da un virus Rna, asintomatica nel 50 per cento dei casi. Con eliminazione si intende «l’interruzione della trasmissione endemica di una malattia in una determinata area geografica per un periodo di almeno 12 mesi o più in presenza di un sistema di sorveglianza efficiente. Per dichiarare formalmente l’eliminazione della malattia si richiede documentazione dell’interruzione della trasmissione del virus endemico per un periodo di almeno 36 mesi». Non significa, però, che non possa essere contratta: «Esiste ancora la possibilità che questa possa essere introdotta nel Paese da altre zone geografiche dove non è stata ancora eliminata. Inoltre, se non vaccinata, una persona può acquisire l’infezione recandosi in Paesi dove la rosolia è ancora endemica».

L’Italia ha approvato il primo piano contro la rosolia nel 2003

In Italia il primo piano di eliminazione della rosalia e del morbillo è stato approvato nel 2003. In vent’anni, l’Iss ha lavorato costantemente per compiere «notevoli progressi, tra cui il miglioramento delle coperture vaccinali per morbillo-parotite-rosolia (Mpr), l’introduzione della seconda dose di vaccino, l’introduzione della notifica obbligatoria della rosolia in gravidanza e rosolia congenita nel 2005, l’istituzione della sorveglianza integrata morbillo-rosolia nel 2011 e un migliorato ricorso alla conferma della diagnosi».

L'Italia dice addio alla Rosolia: non è più endemica secondo l'Oms
Fondamentale il ricorso alla vaccinazione (Getty).

Virus West Nile in Italia, primo caso del 2023 in provincia di Parma

Il primo caso confermato di infezione da virus West Nile nell’uomo nel 2023 in Italia è stato segnalato in un donatore di sangue nella provincia di Parma. A segnalarlo è l’Istituto superiore di sanità sul proprio sito, specificando che «salgono a 14 le Province con dimostrata circolazione del virus in vettori e animali, appartenenti a cinque Regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Sicilia e Sardegna».

Il virus West Nile è endemico in Italia

Nel 2023 «la stagione di trasmissione di malattie trasmesse da insetti ha avuto un inizio precoce in Italia». La circolazione il virus West Nile, infatti, già a maggio è stata «confermata dalla presenza in pool di zanzare e in avifauna», per cui sono state attivate in anticipo le misure di prevenzione su trasfusioni e trapianti nelle aree interessate. «Inondazioni, esondazioni ed alluvioni sono associate all’aumento del rischio di alcune malattie infettive, incluse le arbovirosi trasmesse da zanzare, come il virus West Nile, endemico in Italia, e i virus dengue e chikungunya, che hanno dato luogo a focolai sporadici nel nostro Paese».

Virus West Nile in Italia, primo caso del 2023 in provincia di Parma. Segnalato in un donatore di sangue.
Test su una zanzara (Imagoeconomica).

Quali sono i sintomi del virus West Nile

La febbre West Nile è causata da un virus trasmesso all’uomo prevalentemente dalle zanzare. La maggior parte delle persone infettate non mostra sintomi: insorgono problemi gravi solo nell’1 per cento circa dei casi. Fra i casi sintomatici, circa il 20 per cento presenta febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e manifestazioni cutanee. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave: disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Nei casi più critici (circa uno su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Virus West Nile in Italia, primo caso del 2023 in provincia di Parma. Segnalato in un donatore di sangue.
Le zanzare del genere Culex sono vettori del West Nile (Getty Images).

West Nile, come avviene la trasmissione

I serbatoi di questo patogeno sono gli uccelli selvatici e le zanzare (del genere Culex di specie modestus e specie pipiens), le cui punture possono infettare l’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. Il virus, che non si trasmette da persona a persona e ormai endemico in Italia, è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile.

Intesa Sanpaolo, SRM presenta il rapporto Italian Maritime Economy 2023

SRM, il centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, ha presentato il decimo rapporto annuale Italian Maritime Economy, intitolato quest’anno Porti, shipping e logistica al centro dei nuovi scenari del Mediterraneo: 10 anni di analisi, dati e riflessioni sulla competitività del settore e sul ruolo dell’Italia. Un’edizione speciale che racconta 10 anni di fatti, trend e dinamiche che hanno caratterizzato il settore.

I temi affrontati nel rapporto Italian Maritime Economy

Dopo le introduzioni dell’ammiraglio Nicola Carlone, comandante della Guardia costiera, e Salvatore Vitiello, comandante del Comando logistico della Marina militare, il rapporto è stato presentato da Massimo Deandreis, direttore generale SRM, e Alessandro Panaro, responsabile Maritime & Energy SRM. Tra gli argomenti affrontati nella relazione il sopraggiungere di crisi energetiche, l’aumento dei prezzi delle materie prime, pandemie e guerre che ne hanno stravolto gli equilibri, le rotte navali, le nuove sfide e opportunità a cui rivolgere attenzione (come la digitalizzazione, la sostenibilità, gli investimenti del PNRR) e le nuove dinamiche del canale di Suez. SRM ha dedicato la prima parte del volume ai meccanismi che confermano il grande rilievo del settore che fornisce un contributo notevole alla nostra internazionalizzazione – 380 miliardi del nostro import-export viaggia via mare e i nostri porti movimentano mezzo miliardo di tonnellate e oltre 61 milioni di passeggeri. Nella seconda parte i partner internazionali di SRM hanno realizzato analisi di profondità sui principali fenomeni che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando il trasporto marittimo: la transizione energetica, casi studio su Paesi specifici e impatto della pandemia di breve e lungo termine. La terza parte contiene monografie su temi come la sostenibilità, le supply chain, l’integrazione verticale dello shipping e il settore della pesca, per la prima volta entrato a far parte delle analisi per il rilievo che riveste per la nostra economia.

Commercio marittimo su dell’1,8 per cento nel 2023

Dal rapporto emerge come il commercio marittimo globale aumenterà dell’1,8 per cento nel 2023, portandosi a 12,2 miliardi di tonnellate per poi crescere ancora del 3,1 per cento al 2024. Esso vale circa il 12 per cento del PIL globale. Dei primi 20 porti container mondiali, che nel 2022 hanno movimentato 383 milioni di TEU (44 per cento del totale mondiale), otto sono cinesi e altri sei asiatici. Quando ai settori performanti,è  in pieno rilancio quello delle navi Car Carrier (proxy del mercato automotive).

Gros-Pietro: «Punto di riferimento per gli operatori»

Queste le affermazioni di Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo: «Il rapporto di SRM è un punto di riferimento per gli operatori, poiché l’economia marittima è un importante settore di analisi e un ottimo angolo visuale per comprendere le dinamiche globali: la via della seta cinese, il raddoppio del canale di Suez, l’allargamento di Panama. Così come le sfide della rotta artica, la forte crescita del Mediterraneo, il mutato ruolo dei porti, sempre più hub energetici oltre che logistici. Le tematiche presentate oggi rivestono un ruolo fondamentale per il futuro del nostro Paese e dell’Europa, così come per i nuovi assetti di una manifattura alle prese con forme di riorganizzazione logistica delle catene del valore, bisognose di una capacità di analisi ad altissimo livello di specializzazione come quella garantita da un Gruppo come il nostro».

 

 

Sardegna, cade un masso da una scogliera: ferita una bambina di 9 anni

Una bambina di 9 anni è rimasta ferita dopo essere stata colpita al volto da frammenti di pietra derivanti dalla caduta di un masso di una scogliera. È successo durante un’escursione a Cala Mariolu, una piccola spiaggia di ciottoli a Baunei, in provincia di Nuoro. I protagonisti della disavventura, invece, sono i membri di una famiglia di Pergine Valsugana, in provincia di Trento, in vacanza a Tortolì, nella Sardegna centro orientale, come spiega Il Corriere della sera. La bimba è rimasta ferita allo zigomo, a pochi millimetri di distanza dall’occhio. Dopo la corsa in ospedale potrebbe scattare la denuncia per lesioni.

Il legale: «Rischia uno sfregio permanente»

Secondo la ricostruzione, la famiglia, composta da padre, madre e due bambini, ha raggiunto la caletta durante una gita in gommone, prima dell’incidente. L’uomo ha dichiarato al Corriere: «Abbiamo avuto paura per l’occhio». Ora l’ipotesi di denuncia il Comune è sempre più probabile. Il legale che sta seguendo la vicenda ha raccontato: «Si ipotizzano lesioni gravissime al volto, rischia uno sfregio permanente. Non potrà prendere sole e fare il bagno e per un anno dovrà evitare il sole al viso. Ma poteva andare peggio». La ferita, larga e profonda, è stata medicata in ospedale e chiusa con sette punti di sutura. Un episodio simile è successo anche due giorni prima, quando una donna polacca è stata colpita e se l’è cavata con due punti.

Papà Marco: «C’era sangue dappertutto»

Il racconto del padre della bambina, Marco, è dettagliato: «Eravamo nella caletta da una quarantina di minuti con un’altra coppie di amici con il figlio. Avevamo tempo un’ora e mezza prima di andare in un’altra. Ero in acqua con mia figlia quando sono tornato indietro per recuperare il fratellino ed è stato in momento che ho sentito il rumore del masso, sullo scoglio e ho visto mia figlia che urlava e piangeva. Tutto intorno sangue dappertutto. L’ho portata fuori». A Cala Mariolu c’erano centinaia di persone, forse anche più del numero massimo possibile. Si tratta di una delle spiagge a numero chiuso esistenti in Sardegna e dovrebbe contenere al massimo 700 bagnanti.

Una bambina di 9 anni è rimasta ferita dalla caduta di un masso di una scogliera in Sardegna
Una delle tante spiagge sarde prese d’assalto dai turisti nel periodo estivo (Getty).

Dopo l’ammutinamento le aziende di Prigozhin hanno firmato con lo Stato contratti per un miliardo

Archiviata la ribellione del Gruppo Wagner, alcune aziende riconducibili a Yevgeny Prigozhin hanno incassato un miliardo di rubli (10 milioni di euro) grazie a contratti siglati con il governo russo, dopo l’ammutinamento del 24 giugno. Lo riferisce la rete televisiva RTVI. Per la precisione i contratti sono nove e riguardano la fornitura di servizi di ristorazione a varie istituzioni statali.

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Dalle scuole agli ospedali, fino ai campi estivi: i contratti con il governo

Prodfutservis si è aggiudicata il contratto più remunerativo, che prevede 705 milioni di rubli (7 milioni di euro) per la fornitura di pasti alle scuole pubbliche nella città di Mytishchi, a nord di Mosca. La durata del contratto è di due anni, fino al 2025. Le società collegate a Prigozhin si sono poi assicurate contratti per fornire pasti a ospedali e cliniche subordinate al Dipartimento della Salute di Mosca (cinque contratti per un valore di oltre 80 milioni di rubli) e un campo estivo per bambini (per più di 260 milioni)

Gli accordi siglati riguardano la fornitura di servizi di ristorazione a varie istituzioni statali, dalle scuole agli ospedali, fino a un campo estivo per bambini.
Pasto in una scuola (Getty Images).

Prigozhin fornisce il 90 per cento dei pasti alle scuole di Mosca 

Contattato da RTVI, un rappresentante di un centro medico e sanitario associato al ministero degli Esteri russo e al dipartimento sanitario di Mosca ha dichiarato che, non essendoci state finora lamentele sulla qualità del servizio, non c’è alcun motivo per rescindere il contratto in essere con la società collegata al capo della Wagner. All’inizio di luglio, Vyorstka ha riferito che alcune società a lui riconducibili non erano riuscite a ottenere una serie di contratti statali, nonostante avessero regolarmente presentato offerte. Ma Prigozhin, che secondo una recente inchiesta di Rbc è arrivato a fornire il 90 per cento dei pasti alle scuole di Mosca grazie a un sistema di scatole cinesi e prestanome, ha le mani in pasta ovunque: l’ex proprietaria di Prodfutservis, Elena Lyashun, era ad esempio ceo di Concord Plus, la principale società del “cuoco di Putin”.

Gli accordi siglati riguardano la fornitura di servizi di ristorazione a varie istituzioni statali, dalle scuole agli ospedali, fino a un campo estivo per bambini.
Vladimir Putin e Yevgeny Prigozhin nel 2010 (Getty Images).

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Il capo della Wagner ha accumulato la sua enorme ricchezza con il catering

Se Prigozhin ha acquisito notorietà internazionale dopo l’invasione dell’Ucraina come leader del gruppo Wagner, ha accumulato la sua enorme ricchezza attraverso l’attività di catering, che in seguito gli ha assicurato lucrosi contratti governativi grazie agli stretti legami con il presidente Vladimir Putin. Nei giorni successivi al tentato golpe era stato proprio lo zar ad affermare che Concord aveva guadagnato 80 miliardi di rubli (790 milioni di euro) dai contratti di ristorazione con il ministero della Difesa, solo nell’ultimo anno. «Spero che nessuno abbia rubato niente o abbia rubato molto poco, in ogni caso, ce ne occuperemo», aveva poi aggiunto.

Urso annuncia: «Materie prime? Dobbiamo riaprire le miniere»

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha lanciato la sua idea sul tema delle materie prime critiche, sempre più centrale a livello europeo: riaprire le miniere. Lo ha annunciato a margine della presentazione a Roma del nuovo think tank della Luiss sui temi europei, parlando delle 34 prime critiche definite dall’Ue e sottolineando che in Italia ce ne sarebbero 16. «Io penso che entro la fine dell’anno tutto il quadro sarà chiaro», ha dichiarato, riferendosi ai piani di estrazione e lavorazione e alla «normativa europea, quella italiana e le potenzialità del nostro territorio». E dopo una breve analisi ha concluso: «Occorre investire e riattivare queste potenzialità, riaprendo le miniere».

Il ministro Urso punta alla riapertura delle miniere e annuncia norme entro il 2023
L’ingresso di una miniera nel Torinese (Getty).

Urso: «Materie prime in miniere chiuse 30 anni fa»

Il ministro spiega che non appena il quadro sarà chiaro «le imprese potranno presentare i loro progetti». Urso ha sottolineato come 16 delle 34 materie prime critiche definite dall’Ue siano «considerate anche strategiche per la loro rilevanza nella transizione ecologica e digitale, destinate all’aerospazio e alla difesa, alla produzione di batterie elettriche e pannelli solari, ma anche importanti per il divario fra offerta globale e domanda prevista». L’Italia, dichiara il ministro, possiede «16 di queste 34 materie prime critiche indicate», ma «si trovano in miniere che sono state chiuse 30 anni fa». Da qui l’idea di una riapertura: «Eravamo un grande paese minerario poi abbiamo chiuso tutte le miniere. Ora dobbiamo riaprirle, e magari altre ancora».

Le tempistiche: «Percorso legislativo entro la fine dell’anno»

Si tratta di un’idea che guarda al futuro, ma che muoverà i primi passi già entro la fine del 2023. Urso continua: «Verosimilmente entro la fine di quest’anno si concluderà il percorso legislativo in Europa sulle materie prime critiche, con l’approvazione da parte del Trilogo del regolamento che la Commissione ci ha presentato. Noi avremo compiuto un nostro percorso di riforma legislativa, per consentire a chi vuole operare in Italia di farlo in un contesto di certezza. Per questo, insieme al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin stiamo già aggiornando le mappe minerarie del Paese».

Il ministro Urso punta alla riapertura delle miniere e annuncia norme entro il 2023
Il ministro Adolfo Urso (Imagoeconomica).

Toccherà alla Commissione europea «certificare i progetti delle imprese come importanti per l’autonomia strategica dell’Europa. A quel punto, su quei progetti vi sarà un limite di 2 anni per le autorizzazioni all’estrazione e di 1 anno per la raffinazione. Oggi ci vogliono 15 anni in Europa per avere l’autorizzazione a estrarre da una miniera, a fronte di 7 anni negli Stati Uniti, 2 in Canada e 3 mesi in Cina».

TIM punta sul Network as a Service, la rete aperta per le sfide tecnologiche del futuro

Trasformare la rete in una piattaforma aperta, Network as a Service (NaaS), per accelerare l’innovazione tecnologica e abilitare nuovi modelli di business per le Telco. È questa la sfida per il futuro delle società di telecomunicazioni lanciata da TIM in occasione di TIM HiTech Tomorrow Telco: focus Italia, l’evento che si è svolto mercoledì 13 luglio 2023 a Roma presso l’Auditorium di via Oriolo Romano. Un appuntamento introdotto dall’intervento di Pietro Labriola, amministratore delegato di TIM, condotto da Elisabetta Romano, presidente di Sparkle e chief Network Operations & Wholesale officer di TIM e che ha visto la presenza di numerosi operatori internazionali membri del Global Leadership Forum e di alcuni dei principali rappresentanti del mercato ICT italiano.

La piattaforma aperta permetterà di realizzare nuovi servizi digitali

L’evento è stato anche l’occasione per presentare le evoluzioni tecnologiche di TIM sull’Edge Cloud, sul 5G Stand Alone, sulla connettività in fibra ad altissima velocità fino a 50 Giga e sulle tecnologie quantistiche per la cybersecurity. Il Network as a Service su cui punta TIM trasforma la rete in una piattaforma aperta con il coinvolgimento dei principali attori del settore. Si tratta di un modello flessibile di utilizzo dell’infrastruttura di rete che permette al mondo degli sviluppatori, dagli hyperscaler alle startup, di realizzare nuovi servizi digitali da proporre sul mercato a beneficio di cittadini, aziende e Pubblica amministrazione. Consiste nel portare l’intelligenza della rete ed il Cloud dentro ogni centro abitato utilizzando la capillarità delle centrali TIM sul territorio italiano tramite le Network API (interfacce che permettono a diverse applicazioni e servizi di scambiare dati).

Romano, presidente di Sparkle: «Creeremo un vero e proprio Edge Cloud Continuum»

Queste le affermazioni di Elisabetta Romano, ai vertici di Sparkle e a capo delle Network Operations di TIM: «Il modello di rete digitale ad altissime prestazioni reso possibile dal NaaS potrà sostenere le sfide delle Telco dei prossimi decenni. Pensiamo ai servizi di guida autonoma, realtà virtuale, supercalcolo, sanità potenziata dai big data e sostenibilità ambientale, indispensabili per abilitare la digitalizzazione del Paese fondamentale per la crescita futura. Noi possiamo farlo perché la nostra rete è la più capillare del Paese: non ci limitiamo a dotare di banda ultralarga ogni casa, ufficio o impianto produttivo, ma daremo maggior valore alle nostre centrali arricchendole del Cloud, che porteremo sempre più vicino ai nostri clienti. Un vero e proprio Edge Cloud Continuum». Grazie alla sinergia con l’infrastruttura di Sparkle, sarà possibile allargare questo modello anche al di fuori dei confini nazionali. La rete di TIM integrata con Sparkle rappresenta, infatti, una struttura strategica chiave, con i suoi cavi sottomarini, i suoi hub a Milano e in Sicilia e i suoi PoP internazionali, confermandosi sempre di più il vero ponte infrastrutturale del Mediterraneo tra gli snodi chiave del Medio Oriente, Stati Uniti ed Europa sui quali realizzare soluzioni di Network as a Service in ottica internazionale.

Dele Alli, la verità sulla crisi: «Molestato a sei anni, a otto spacciavo droga»

Fra il 2015 e il 2019, in Premier League non si parlava altro che di Dele Alli. Centrocampista del Tottenham con il vizio del gol – ne segnò 67 in oltre 250 presenze con gli Spurs – a meno di 20 anni aveva stupito il mondo del calcio. Poi il declino prima sotto la guida di José Mourinho, con cui ebbe un difficile rapporto, fino ai trasferimenti all’Everton e in prestito al Besiktas, in Turchia. A 27 anni il calciatore ha deciso di raccontare a tutti la sua infanzia travagliata, concedendo un’intervista all’ex Manchester United Gary Neville per il podcast The Overlap. «Ho subito abusi a sei anni, a sette fumavo e a otto spacciavo droga». Il tutto prima di essere adottato dagli Hickford, che lo hanno cresciuto fino a permettergli di sfondare nello sport professionistico. Dopo aver fatto uso di alcol e sonniferi per «intorpidire i sentimenti», ha deciso di farsi curare in una clinica. «Spero che uscire allo scoperto e parlarne possa aiutare le persone».

Dele Alli parla al podcast di Gary Neville: «Usavo sonniferi e alcol, ma in clinica mi sono ripreso la mia vita. Mourinho? Pensai al ritiro».
Un momento dell’intervista di Dele Alli da Gary Neville (Twitter).

L’infanzia di Dele Alli fra molestie e spaccio di droga fino all’adozione

Classe 1996, nativo di Milton Keynes nel Buckinghamshire inglese, Dele Alli è cresciuto nei primi anni della sua infanzia con la madre alcolizzata. «A sei anni una sua amica mi ha molestato», ha raccontato a Neville. «Poi mi hanno mandato in Africa per imparare la disciplina, ma subito sono stato rimandato indietro». Di nuovo in Inghilterra, Dele Alli ha detto di aver iniziato a fumare e, molto presto, si è avvicinato alla droga, spacciando con la sua bicicletta. «Una persona anziana mi disse che non avrebbero mai fermato un bambino», ha spiegato il calciatore. «Nascondevo gli stupefacenti sotto al pallone». Un’attività che lo ha portato a inimicarsi diverse persone, tanto che a 11 anni un uomo lo appese da un ponte. Soltanto l’anno successivo è arrivata l’adozione da parte della famiglia Hickford. «Sono fantastici, non avrei potuto mai chiedere persone migliori».

Dele Alli è rimasto sempre con loro, che lo hanno aiutato a esordire nel calcio professionistico a 16 anni con la squadra della sua città, l’Mk Dons. Vero enfant prodige del calcio britannico, tanto da essere considerato fra i giovani più promettenti della nazione, nel 2015 sbarcò al Tottenham firmando un quinquennale. Sotto la guida di Mauricio Pochettino la vera consacrazione. In un anno convinse tutti, tanto da ottenere nel 2016 il titolo di miglior giovane della Premier League ed entrare nella Top 11 della stagione. La sua carriera seguì una parabola ascendente fino al 2019, quando con gli Spurs si spinse fino alla finale di Champions League, poi persa contro il Liverpool per 2-0. Con l’addio di Pochettino e l’arrivo di José Mourinho però, la svolta, in negativo. «Smise di farmi giocare», ha ricordato Dele Alli con un nodo alla gola. «Pensai di ritirarmi anche se avevo solo 24 anni».

Dele Alli parla al podcast di Gary Neville: «Usavo sonniferi e alcol, ma in clinica mi sono ripreso la mia vita. Mourinho? Pensai al ritiro».
Dele Alli ai tempi del Tottenham con José Mourinho (Getty Images).

L’Everton, il Besiktas e la definitiva decisione di entrare in clinica

Ai margini della rosa, Dele Alli interruppe il suo rapporto con il Tottenham il primo febbraio 2022, chiudendo sette anni di cui cinque da protagonista. Per il rilancio scelse l’Everton, ma anche con i Toffees di Goodison Park andò male. Dopo 13 apparizioni venne mandato in prestito in Turchia al Besiktas, senza riuscire però mai a imporsi. Al rientro, il crollo. «Mentalmente stavo male», ha spiegato al podcast di Neville. «Usavo alcol e sonniferi per intorpidire i miei sentimenti, quindi ho deciso di entrare in clinica». Dopo sei settimane di riabilitazione, a fine giugno ha lasciato la struttura, ritrovando la serenità. «Ringrazio l’Everton per avermi supportato al 100 per cento», ha concluso, augurandosi un nuovo inizio. Ha infatti ancora un contratto che lo lega ai Toffees per la stagione 2023-24, che spera possa riportarlo nel giro della nazionale inglese.

Prime Video, presentate le novità: LOL 2, il nuovo progetto di Lillo e lo show di De Luigi

È stata presentata ieri, martedì 12 luglio 2023, la nuova stagione di Prime Video tra serie, original, film e show. Tanta comicità ed ironia per un palinsesto ricco di novità e riconferme.

Prime Video 2023/2024, i grandi ritorni e le novità

La stagione 2023-2024 vedrà il ritorno di alcune delle serie più amate dagli utenti come Sono Lillo, interpretata da Lillo Petrolo alle prese con il suo alter-ego, Prisma di Ludovico Bessegato sull’identità di genere e gli adolescenti di periferia e Monterossi ispirata ai romanzi gialli di Alessandro Robecchi con protagonista Fabrizio Bentivoglio. Per i più piccoli ci sarà la seconda serie dei Me contro Te. Come anticipato nella presentazione del palinsesto, ci saranno poi diverse novità come:

  • la serie natalizia Elf me, dove Lillo Petrolo è un elfo di babbo Natale mandato ad aiutare un bambino bullizzato;
  • Amazing – Fabio De Luigi, una sorta di one man show con l’attore che si trova in un albergo con un premio da ricevere e diventa vittima dei suoi stessi amici;
  • No activity: niente da segnalare, una serie tutta italiana in sei episodi che racconta le vicende di tre coppie, tutte in attesa di un carico di droga che non arriva (due criminali, Rocco Papaleo, e Fabio Balsamo, due poliziotti, Luca Zingaretti e Alessandro Tiberi, due operatrici della centrale, Carla Signoris ed Emanuela Fanelli).

Tra le novità assolute c’è attesa per Gigolò per caso con Pietro Sermonti che si ritrova a ereditare dal padre, ormai troppo vecchio per fare il gigolò, l’attività e le clienti. Ma non solo comicità, Prime darà spazio anche a tematiche sociali più impegnative ma sempre in chiave ironica, come nella serie Antonia scritta e interpretata da Valerio Mastandrea insieme alla compagna Chiara Martegiani nella quale, in maniera leggera, si tratterà dell’endometriosi.

Film e show arricchiranno la scelta della piattaforma

Oltre alla nuova stagione di LOL, per gli amanti dell’intrattenimento arriverà Karaoke Night – Talenti senza vergogna, il talent capitanato da Dargen D’Amico che guiderà una sfida tra orchestre di voci di non professioniste in una serie di round, alla fine dei quali si dovrà votare la migliore e la peggiore performance degli altri colleghi. Tra i film, invece, arriverà nella stagione 2023-2024 Pensati sexy interpretato da Diana Del Bufalo. Infine, dopo la trilogia di film Sul più bello, Ancora più bello e Sempre più bello, arriverà sulla piattaforma anche la serie.

Margot Robbie senza trucco è «mid»: i fan su Twitter difendono l’attrice

Margot Robbie ha postato una foto senza trucco sui social? Apriti Twitter. L’attrice australiana, protagonista del film Barbie diretto da Greta Gerwing e nelle sale in Italia dal prossimo 20 luglio, è stata apostrofata da molti utenti come mid, un termine che secondo la definizione di Urban Dictionary «è usato per insultare o denigrare, per descrivere qualcosa che non è né bella né brutta, “niente di particolare”» e che spesso viene associato all’aggettivo mediocre. Tanto è bastato per scatenare tanti fan hanno difesa la star a spada tratta. Così Margot Robbie è entrata in tendenza sul social.

L'attrice Margot Robbie è stata definita «mid» dopo una foto senza trucco: polemiche sui social e i fan la difendono
La foto di Margot Robbie senza trucco (Twitter).

Margot Robbie è mid? In molti la difendono: «Folli»

Secondo alcuni utenti, soprattutto maschi, «Margot Robbie è stata scelta per Barbie perché non è abbastanza bella da allontanare il pubblico femminile». A supporto degli attacchi c’è la foto senza trucco, con l’attrice che mostra la propria bellezza acqua e sapone. I fan non ci stanno: «Mid? Siete folli». «Hanno dimenticato l’aspetto delle donne a causa della loro dipendenza da materiale pornografico». A difesa di Margot Robbie, se ce ne fosse bisogno, ci sono anche le classifiche. L’attrice australiana è da anni inserita nelle posizioni più alte tra le donne più belle al mondo.

Il precedente: le critiche per le foto in costume 

Non è la prima volta che su Twitter si discute della bellezza di Robbie. Nel gennaio 2022 una sua foto in costume era stata duramente (e follemente) criticata con termini come «flaccidume» e «delusione». In quel caso erano state migliaia le donne accorse in difesa di Margot Robbie e Dua Lipa, altra star entrata nel mirino.

L'attrice Margot Robbie è stata definita «mid» dopo una foto senza trucco: polemiche sui social e i fan la difendono
Margot Robbie sul red carpet alla prima di Barbie (Getty).

Orsa Jj4 e Mj5, entro lunedì la sentenza sull’abbattimento

Il Consiglio di Stato non si pronuncerà più oggi, giovedì 13 luglio 2023, riguardo alle sorti delle due orse Jj4 e Mj5. A differenza di quanto precedentemente annunciato, il parere arriverà nelle prossime ore.

La sentenza sul destino di Jj4 e Mj5 attesa a breve: lunedì è il termine ultimo

La decisione rispetto all’abbattimento dei due plantigradi potrebbe in realtà arrivare già nella giornata di domani, venerdì 14 luglio, o in alternativa (al massimo) all’inizio della prossima settimana. A confermarlo in queste ore all’Adnkronos è stato l’avvocato della Lega Nazionale della difesa del cane, Paolo Letrari, ascoltato insieme agli avvocati delle associazioni Leal, Lav e Oipa quest’oggi dal Consiglio di Stato. In questa stessa occasione, Letrati ha dichiarato: «Sono 10 anni che portiamo avanti le nostre battaglie e nel corso degli anni abbiamo visto un peggioramento costante. Noi non vogliamo che la questione diventi motivo di campagna elettorale». A parlare della questione, oggi stesso, è stato anche Massimo Vitturi, responsabile LAV per gli animali selvatici, che ha sottolineato come alla luce dei fatti si rischi di arrivare a un paradosso giudiziario: «Se il ricorso dell’associazione dovesse essere rigettato, e quindi gli orsi dovessero essere uccisi, il Tar di Trento, che il 14 dicembre dovrà decidere nel merito dei ricorsi depositati dall’associazione, si troverebbe nella paradossale posizione di decidere sulla legittimità dei decreti di abbattimento emessi da Fugatti quando gli orsi potrebbero essere stati già uccisi».

Le associazioni animaliste si preparano a dare battaglia

L’orsa Jj4 è la stessa che lo scorso aprile aveva aggredito e ucciso il runner Andrea Papi nei boschi sopra Calves, in Trentino Alto-Adige. L’orsa Mj5, invece, è l’animale che ha aggredito lo scorso marzo l’escursionista Alessandro Cicolini. Proprio alla luce della loro storia “problematica”, i due animali potrebbero presto essere abbattuti per evitare che si possano rendere protagonisti di nuovi attacchi agli esseri umani. La tensione sul tema è però altissima e le associazioni animaliste non hanno intenzione di retrocedere nemmeno di un centimetro. Nel merito della questione il Partito animalista europeo ha già indetto due imminenti manifestazioni, con il suo presidente Stefano Fuccelli che ha tuonato: «Saremo davanti ai cancelli del Casteller determinati a fare da scudo umano per impedirne l’uccisione».

Palinsesti Discovery, Fazio: «Libertà fondamentale per fare tv. Tweet di Salvini? Nulla di nuovo»

Si è svolta questa mattina, 13 luglio, la conferenza stampa di presentazione dei palinsesti Warner Bros Discovery, nel corso della quale sono state presentate tutte le novità che verranno trasmesse sulla rete a partire dalla prossima stagione, quella 2023/2024. Tra i presenti all’incontro con i giornalisti anche la nuova star della rete, Fabio Fazio, che entrerà a far parte della squadra Warner Bros Discovery proprio con Che tempo che fa, la trasmissione che per tanti anni ha condotto in Rai. Scontato dire che la sua fosse la presenza più attesa di tutte, anche e soprattutto alla luce del recente chiacchierato addio a Viale Mazzini.

Palinsesti Warner Bros Discovery, tutte le novità del nuovo Che tempo che fa di Fabio Fazio

La partenza della nuova edizione della trasmissione è prevista sul canale Nove per domenica 15 ottobre alle ore 19.30. Che tempo che fa non manterrà soltanto il team composto dallo stesso Fabio Fazio e dalla sua immancabile spalla Luciana Littizzetto, ma anche la struttura: la trasmissione vanterà infatti un’anteprima, il blocco delle interviste e infine il tavolo con gli ospiti. Tornerà Nino Frassica, che con Fazio si occuperà dell’apertura del programma, anche il tris per il tavolo composto da Mara Maionchi, Maurizio Ferrini e Francesco Paolantoni. Ci sono però almeno due importanti new entry da segnalare e confermate in conferenza stampa: stiamo parlando di Ornella Vanoni e del comico e imitatore Ubaldo Pantani, che saranno a loro volta presenza fissa in trasmissione. Sempre in questa stessa occasione Fazio ha smentito i rumor che volevano tra gli ospiti fissi anche Tommaso Zorzi, che però potrà certamente partecipare alla trasmissione di tanto in tanto.

Fabio Fazio alla conferenza stampa dei palinsesti Warner Bros Discovery: «Libertà fondamentale per fare tv. Tweet di Salvini? Nulla di nuovo»

Una volta presa la parola sul palco, con gli occhi di tutti puntati addosso, Fabio Fazio si è sentito in dovere di ringraziare la nuova azienda che ha deciso di accoglierlo a braccia aperte, sottolineando anche quanto sia per lui importante poter fare televisione senza vincoli di sorta. Fabio Fazio a proposito ha commentato: «Io penso sinceramente che l’ingrediente fondamentale per fare televisione sia essere liberi, che non vuol dire essere liberi di dire tutto ciò che ti passa per la testa. Prima di esprimere un’opinione ci devi pensare 100 volte, ma c’è un aspetto della libertà che è irrinunciabile per chi fa televisione: la libertà di essere contemporanei. La televisione non può avere limite di nessuna narrazione precostituita, perché altrimenti non riesci a raccontare la realtà e a essere contemporaneo». La domanda da parte dei presenti era a questo punto scontata, ovvero se Fazio si sentisse più libero ora di quand’era in Rai, e nel merito della questione il conduttore ha commentato: «Sì, assolutamente, c’è un’aria di leggerezza. Tornare a fare il nostro mestiere parlando delle cose che facciamo è qualcosa che ho cercato di fare sempre nella mia vita, ma non è che prima non fossi libero, io sono sempre stato libero e infatti eccomi qua». Dopo aver specificato di non essere stato in alcun modo «epurato» dall’azienda di Viale Mazzini, Fazio ha avuto l’occasione di rispondere ad un recente tweet di Matteo Salvini, felice per il suo trasloco. Rispetto al cinguettio in questione, il presentatore ha replicato: «Il tweet di Salvini dopo il mio addio alla Rai? Nulla di nuovo, era già successo. Io non voglio essere difeso dalla politica e da nessuno, ma solo dai miei risultati».

L’Italia comprerà i carri armati Leopard 2

Dando via al primo programma di riarmo scaturito dalla guerra in Ucraina, l’Italia ha deciso di comprare i tank tedeschi Leopard 2. La conferma è arrivata dalla sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti, durante un’interrogazione parlamentare del M5s. L’acquisto sarà inserito nel ormai prossimo Documento Programmatico Pluriennale 2023-2025. Trovano così conferma le indiscrezioni della Rivista Italiana Difesa sulla volontà del governo Meloni di potenziare le forze corazzate.

L’Italia comprerà i carri armati Leopard 2. Le esigenze oscillano tra 100 e 200 tank. La commessa avrà un valore di 4 miliardi.
I Leopard 2 sono dall’azienda tedesca Krauss-Maffei Wegmann (Getty Images).

L’esercito deve far fronte alle esigenze nazionali e alle necessità imposte dagli impegni Nato

Rauti ha indicato in 250 carri armati il requisito dell’Esercito Italiano per far fronte alle esigenze nazionali e alle necessità imposte dagli impegni Nato. Un numero superiore ai 200 carri armati Ariete C1 attualmente in dotazione (di cui solo la metà fosse pronta al combattimento): la soluzione individuata è quella di dotarsi di «carri armati Leopard 2 di ultima generazione, in versione combat e configurazione A8 e delle relative piattaforme derivate nelle versioni recupero e soccorso, gittaponte e pioniere», ha spiegato Rauti. Parallelamente, proseguirà l’ammodernamento dei carri Ariete, «finalizzati ad intervenire su 125 piattaforme, con lo scopo di incrementare la mobilità tattica e le condizioni di sicurezza degli equipaggi a bordo dei carri».

L’Italia comprerà i carri armati Leopard 2. Le esigenze oscillano tra 100 e 200 tank. La commessa avrà un valore di 4 miliardi.
L’Italia acquisterà Leopard 2 di ultima generazione, in versione combat e configurazione A8 (Getty Images)

Le risorse previste dalla Difesa per i Leopard 2 ammontano a quattro miliardi di euro

Le risorse previste dalla Difesa per i Leopard 2 sono pari a quattro miliardi di euro a partire dal 2024, a fronte di un’esigenza complessiva stimata di circa il doppio. Prodotto dall’azienda tedesca Krauss-Maffei Wegmann, il Leopard 2 è il principale carro armato da combattimento della Bundeswehr, le forze armate della Germania. Immesso in servizio a partire dal 1979, è stato continuamente aggiornato per mantenerlo al passo con gli sviluppi tecnologici e operativi e, nel corso dei decenni, è stato esportato in molti Paesi del mondo.

Santanchè: «Perché dovrei fare passi indietro? Dai giornali solo bugie, guadagnerò con le querele»

Daniela Santanchè torna a parlare dell’inchiesta che riguarda le società Visibilia, di cui è fondatrice, e Ki Group, di cui è stata socia, ribadendo di non essere intenzionata a fare alcun passo indietro dall’incarico che ricopre a livello governativo. Ad oggi, ha dichiarato la ministra, non le è stato notificato alcun avviso di garanzia ed è per questo pronta a querelare gli organi di stampa che riportano falsità: «Alcuni giornali scrivono delle grandi bugie e per questo faremo la nostra querela e chiederemo il nostro risarcimento danni. Sono tranquilla».

Santanchè: «Nessuno mi ha mai accusato nelle mie funzioni di ministro»

Dal palco dell’assemblea annuale di Confagricoltura, l’esponente di Fratelli d’Italia si è agganciata alle parole pronunciate a Vilnius dalla premier Giorgia Meloni, che ha definito l’intero caso come una questione extrapolitica: «Nessuno mi ha mai accusato nelle mie funzioni di ministro. Non capisco per quale motivo dovrei fare un passo indietro». E ancora: «Mio nonno mi ha insegnato a non aver paura se non fai niente di male . Io vado avanti assolutamente tranquilla. Io poi sono un cittadino, non partecipo ai processi mediatici, mi difendo nei tribunali. E peraltro, come anche chi scrive in questi giorni sa benissimo, sui tribunali sto andando molto bene. Ho già portato a casa due desistenze». Per il caso Visibilia in particolare la ministra risulta indagata dalla procura di Milano per falso in bilancio e bancarotta. Insieme a lei anche il compagno Dimitri Kuntz D’Asburgo e la sorella Fiorella Garnero.

«Mi auguro di avere un bel gruzzoletto del mio risarcimento danni»

Riguardo infine alle domande che le sono state rivolte dai giornalisti su questo tema, ha aggiunto: «Non ho alcun imbarazzo. Anzi io dico ai giornali: bene la libertà di stampa, scrivete quello che volete. Poi anche lì ci sarà qualcuno che dirà se le cose erano vere o se erano false. Mi auguro tra qualche anno di avere un bel gruzzoletto del mio risarcimento danni. Potrò magari aiutare qualcuno che ha più bisogno di me».

 

 

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