Daily Archives: 21 Luglio 2023

Il sindaco di Cecina fermato con la cocaina: «Non è reato, non mi dimetto»

Il sindaco Pd di Cecina, Samuele Lippi, fermato dai carabinieri vicino a un boschetto frequentato dagli spacciatori e trovato in possesso di mezzo grammo di cocaina per uso personale, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Di professione perito informatico ed elettronico, il primo cittadino, dopo aver ammesso i fatti sui social e aver chiesto scusa a moglie e figli, ha dichiarato: «Sono caduto, ma sono già in piedi. Mi serve ancora un po’ di tempo. Ho firmato una dichiarazione di impedimento temporaneo al prefetto. A fine estate tornerò in Comune, con più entusiasmo, con più forza di prima».

Il sindaco pd di Cecina, fermato dai carabinieri e trovato in possesso di cocaina, si racconta in un'intervista al Corriere della Sera.
Samuele Lippi, sindaco Pd di Cecina (foto Facebook).

Lippi: «Non penso alle dimissioni»

Alla domanda del giornalista sul pensiero di dimettersi, Lippi ha risposto in  modo categorico: «Assolutamente no. Non ho commesso reati, la legge consente il possesso di un modico quantitativo di stupefacenti per uso personale. Non sono un tossicodipendente, non ho dipendenza». Il sindaco ha poi ammesso di aver assunto cocaina «quando era sotto stress, al massimo una, due volte la settimana» specificando «l’uso limitato dello stupefacente non ha mai compromesso le mie facoltà intellettive e non sono mai stato schiavo delle sostanze. Sono un uomo libero, come lo sono sempre stato in politica».

«Centinaia i messaggi di affetto e di stima»

Sulla reazione della comunità, il 52enne si è detto «sbalordito» dalle «centinaia di messaggi di affetto e di stima» provenienti non solo dai cittadini, ma anche dai politici «in modo trasversale, di destra di sinistra». Dopo l’ammissione dello sbaglio, Samuele Lippi ha concluso: «Ho deciso di non usare più sostanze. Senza di me Cecina sarebbe seriamente danneggiata» per via del «commissariamento del municipio» con il rischio di «perdere i soldi del Pnrr e di mandare in fumo progetti importantissimi come il porto». A preoccuparlo maggiormente la considerazione della sua famiglia: «Mi fa stare male l’angoscia di mia moglie. Sono devastato dalla sofferenza dei miei figli quando chiedono loro che cosa ha fatto il babbo».

Twitter, in arrivo la funzione Articles per post lunghi e complessi

Twitter è al lavoro su una nuova funzione per consentire la pubblicazione di post lunghi e complessi, forse persino senza limitazione di caratteri. Nominata Articles, sarebbe un aggiornamento di Notes, testata a giugno 2022 con alcuni utenti ma poi messa in stand by con l’inizio dell’era Elon Musk. Lo stesso patron della piattaforma ha confermato la notizia, commentando il post di un utente che ne segnalava una possibile interfaccia. «Consentirà di pubblicare testi e articoli complessi con diversi media», ha spiegato il miliardario. «Persino libri, per chi lo vorrà». Non è ancora chiaro se la nuova funzione sarà riservata esclusivamente agli abbonati Twitter Blue oppure sarà disponibile per tutti. Ignota anche la data di uscita.

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Twitter Articles, le differenze con Notes e la sfida a Meta Threads

Come riporta il sito statunitense TechCrunch, nel giugno 2022 Twitter lanciò Notes solamente per alcuni utenti in Usa, Regno Unito, Ghana e Canada. Si trattò infatti di un test iniziale che, in caso di buoni riscontri, avrebbe portato la nuova funzione anche negli altri Paesi. I profili selezionati ebbero accesso a una nuova interfaccia in cui scrivere e archiviare i loro appunti, che potevano rendere visibili o meno ai follower oppure all’intero pubblico della piattaforma. Poco dopo si aggiunse anche l’opzione per integrare immagini e brevi filmati, oltre a Gif e altri tweet. Articles ne amplierà ancora di più le potenzialità, tanto da consentire apparentemente la pubblicazione di testi senza limiti di lunghezza. Al momento, Twitter consente la scrittura di massimo 280 caratteri a meno di sottoscrivere l’abbonamento a Twitter Blue. In tal caso il blocco si attiva solo dopo 10 mila.

Elon Musk ha confermato che Twitter sta lavorando su Articles, nuova funzione per testi lunghi. Ignote accessibilità e data di uscita.
Una possibile interfaccia di Twitter Articles (Twitter).

Secondo The Verge, oltre a migliorare la fruizione del social, la nuova funzione avrà soprattutto lo scopo di contrastare Meta e il successo della sua Threads. L’ultima creazione di Mark Zuckerberg ha infatti ottenuto un riscontro eccellente dagli utenti americani e britannici, tanto da sfondare il tetto dei 100 milioni di utenti in meno di una settimana dal rilascio, sfruttando anche la limitazione imposta da Twitter al numero di post visibili ogni 24 ore. Elon Musk inoltre deve difendersi anche da Substack, che ad aprile 2023 aveva lanciato Notes, piattaforma che lo stesso patron di Tesla aveva definito «un clone che sfrutta il database di Twitter per il suo feed». Meno restrittivo in termini di fruibilità e accessibilità, non presenta alcun limite di caratteri e permette modifiche anche dopo la pubblicazione.

Oristano, bimba di 10 anni morta annegata: salve le sorelle di 15 e 17 anni

Una nuova tragedia scuote la Sardegna, dove nelle scorse ore una bimba di soli 10 anni è morta annegata in mare. Il dramma si è consumato a Noesala, una località costiera al confine tra i comuni di Magomadas e Tresnuraghes, in provincia di Oristano.

Bimba annegata in provincia di Oristano

Tutto è accaduto nel pomeriggio di giovedì 20 luglio, nello specchio di mare di Porto Alabe. In base alle prime ricostruzioni della vicenda, sembra che la ragazzina stesse giocando spensierata sul bagnasciuga, con le due sorelle di 15 e 17 anni al suo fianco. All’improvviso, un’onda anomala le ha travolte, trascinandole in acqua. Le tre sorelle, che al momento della tragedia si trovavano insieme ad un’altra amica di famiglia, sono così finite in mezzo alle onde, faticando a riemergere. La 15enne in particolare è stata trasportata in ospedale con una sindrome da annegamento, mentre la 17enne non ha avuto conseguenze. La sorte peggiore però l’ha avuta la più piccola, trasportata dalla forza delle onde sempre più a largo: l’amica di famiglia ha immediatamente lanciato l’allarme al bagnino presente sul posto, resasi conto di quello che stava accadendo. Nonostante l’intervento del soccorritore e di un turista che si è tuffato per aiutarla, per lei non c’è stato nulla da fare: la Guardia costiera ha ritrovato il suo corpo ormai privo di vita. Le autorità locali sono tuttora al lavoro per cercare di ricostruire con maggior precisione cosa possa essere accaduto.

Sorte analoga per una turista a poche ore di distanza

Nella stessa giornata, intorno alle ore 19, un’altra persona ha purtroppo perso la vita tra le onde impetuose del mare sardo: una turista è infatti annegata sul litorale di Is Arenas, nel comune di Narbolia, in provincia di Oristano. Sembra che la donna non sia riuscita a riemergere dalle onde in un tratto di mare in quel momento molto mosso a causa di un forte vento di maestrale.

Isinbayeva e gli altri “dissidenti”: essere atleti nella Russia putiniana in guerra

Come nelle pagine di 1984. Yelena Isinbayeva, gloria dello sport russo grazie alla raffica di medaglie ottenute nel salto con l’asta, tutt’ora detentrice del record mondiale (5.06 metri), è al centro di una campagna d’opinione ostile in patria a causa di un post sui social non allineato al patriottismo di guerra. E fra le tante iniziative intraprese per farle sentire l’ostilità dei connazionali c’è quella proposta in Daghestan, repubblica della Federazione russa affacciata sul mar Caspio. Qui lo stadio ella capitale Makachkala sta per esserle dis-intitolato, se è lecito usare il termine. Dunque a giorni l’impianto non si chiamerà più Yelena Isinbayeva. Esattamente come sarebbe successo nelle pagine del romanzo di Orwell, dove i soggetti caduti in bassa fortuna agli occhi del regime dittatoriale vedevano cancellata ogni traccia di meriti acquisiti e della stessa presenza in vita. Condannati all’oblio.

Isinbayeva e gli altri dissidenti, essere atleti nella Russia putiniana in guerra
Yelena Isinbayeva (Getty).

Ostilità e disapprovazione intorno a Isinbayeva

La cancellazione giunge per decisione del capo di Stato in persona, Sergei Melikov. Che è rimasto alquanto indispettito dall’ansia di smarcamento dal regime putiniano che l’atleta ha mostrato per non finire nella lista nera dello sport internazionale. Ma l’ansia di salvaguardare la posizione personale all’estero ha minato la posizione personale in patria. E rispetto all’ostilità che le monta intorno, il non vedere più associato il proprio nome a uno stadio del Daghestan (terra di cui sono originari i genitori) è davvero il meno. Molto più preoccupante è quanto sta succedendo in Russia, dove l’ondata di disapprovazione s’ingrossa e lascia pensare che per l’ex atleta sarà molto complicato ricucire i rapporti coi suoi connazionali.

Isinbayeva e gli altri dissidenti, essere atleti nella Russia putiniana in guerra
Yelena Isinbayeva primatista mondiale di salto con l’asta.

Membro del Cio e dell’esercito russo, la presunta incompatibilità

Tutto parte con una richiesta avanzata al Comitato olimpico internazionale (Cio) dal comitato olimpico ucraino. Da Kyiv è partita una richiesta di cacciare Isinbayeva dal Cio, di cui è stata eletta membro nel 2016. Il motivo della richiesta è che l’ex atleta risulta essere anche componente dell’esercito russo, cioè il braccio militare del Paese aggressore, e ciò renderebbe il suo profilo politicamente ed eticamente incompatibile con un consesso che pretende di predicare la pace e la fratellanza attraverso lo sport. A questa accusa, con l’intento di scongiurare il rischio d’essere cacciata dal Cio, Isinbayeva ha risposto attraverso un post sui social per dire che lei in realtà non ha mai fatto parte dell’esercito e che quella membership è soltanto un’onorificenza conferita in seguito ai suoi successi sportivi.

Isinbayeva e gli altri dissidenti, essere atleti nella Russia putiniana in guerra
Isinbayeva è stata eletta membro del Cio nel 2016 (Getty).

L’ex atleta risiede a Tenerife: le accuse di avere ormai un’altra patria

Certamente un modo per smarcarsi dalla Russia in guerra (ma senza prendere esplicitamente campo contro l’aggressione militare all’Ucraina), che però nel suo Paese è stata interpretata come una presa di distanza dal regime, compiuta per di più in modo ipocrita. E ad aggiungere tono polemico ha provveduto il fatto che il post sia stato scritto anche in lingua spagnola. Da anni l’ex atleta risiede a Tenerife e ciò deve averle fatto sembrare naturale esternare anche nella lingua del Paese che la ospita. Ma per chi l’ha presa di mira si tratterebbe invece della dimostrazione che la sua patria sarebbe ormai un’altra. Lo stesso Melikov, dopo avere annunciato di cancellare il nome di Isinbayeva dallo stadio di Makachkala, l’ha invitata a farsi intitolare un impianto in Spagna.

C’è dunque una vasta retorica da tradimento della patria nell’ondata di ostilità che in questi giorni investe l’ex regina del salto con l’asta. Ma il caso di Yelena Isinbayeva rientra anche nel quadro della politicizzazione spinta che coglie gli atleti russi e bielorussi. Chiamati a fare una scelta di campo, in una fase storica che non ammette cautele né mezze misure. L’alternativa è dare l’appoggio al governo in guerra o esporsi al rischio dell’isolamento.

Isinbayeva e gli altri dissidenti, essere atleti nella Russia putiniana in guerra
Isinbayeva con Vladimir Putin (Getty).

Il segno della Z: il caso del ginnasta Ivan Kuliak

A dare un segnale netto di quale sia lo spirito del tempo ha provveduto un atleta fin lì sconosciuto fuori dalla cerchia di esperti della ginnastica: Ivan Kuliak, che dopo essersi aggiudicato la medaglia di bronzo in occasione della Apparatus World Cup di Doha a maggio 2022 si è presentato sul podio sfoggiando una “Z” sulla canotta. La lettera simboleggia i carri armati russi che hanno invaso l’Ucraina. Dunque, da parte del ginnasta, è stato un esplicito appoggio alla politica bellica putiniana. Nonostante la squalifica di un anno, Kuliak ha dichiarato a ripetizione di non avere alcuna intenzione di pentirsi del gesto. Il ginnasta rappresenta il caso più eclatante, ma non certo un caso isolato. Perché l’attenzione di Putin verso lo sport come strumento di propaganda ha una lunga tradizione, che si esprime su molti versanti. A cominciare dal gran numero di ex atleti che hanno guadagnato uno scranno parlamentare nel partito del presidente, Russia Unita.

Isinbayeva e gli altri dissidenti, essere atleti nella Russia putiniana in guerra
Ivan Kuliak con la “Z” sulla canotta.

Il nuotatore putiniano Rylov mollato dallo sponsor Speedo

Nella legislatura in corso sono 20 e coprono un ampio spettro di discipline sportive: dal tennis alla boxe, dal wrestling all’hockey su ghiaccio, dagli scacchi al pentathlon. Fra i nomi spicca quello dell’ex tennista Marat Safin, ma non meno rilevante è la presenza nella lista di Andrei Kovalenko, ex atleta Nhl vincitore della medaglia d’oro di hockey sul ghiaccio alle Olimpiadi invernali di Albertville del 1992. Ma ovviamente ci sono anche gli atleti in carriera. Fra questi figura Evgeny Rylov, campione olimpico e mondiale nel nuoto stile dorso che ha dichiarato di boicottare le manifestazioni internazionali, a sostegno del presidente russo. Ne ha ricavato una squalifica di 9 mesi e la revoca dello sponsor Speedo. A stilare una lista dettagliata di atleti sostenitori del regime in guerra hanno provveduto ancora una volta gli ucraini, per mano del loro ministro dello Sport e della gioventù, fornendo una lista di 23 atleti russi e bielorussi in attività che stanno dalla parte dei loro regimi.

Isinbayeva e gli altri dissidenti, essere atleti nella Russia putiniana in guerra
Il nuotatore russo Evgeny Rylov (Getty).

C’è chi dice no: i tennisti Rublev, Medvedev e Pavlyuchenkova

Ma non tutti gli atleti e le atlete della Russia sono dalla parte del presidente e della sua politica di guerra. E questo dissenso lo esternano in modo anche clamoroso. Come il tennista Andrey Rublev, che nei giorni successivi all’invasione dell’Ucraina scrisse con pennarello “No war please” su una telecamera a bordo campo, dopo una gara di doppio. E tenendo conto che il suo compagno di doppio era l’ucraino Denys Molchanov, ecco che il gesto fu doppiamente significativo. Altro tennista di primissimo piano a dire no alla guerra di Putin è stato Daniil Medvedev, così come la collega Anastasia Pavlyuchenkova. Nei giorni che precedettero l’invasione si espresse in pieno dissenso Nikita Zadorov, giocatore di hockey su ghiaccio che milita nella franchigia Nhl dei Calgary Flames.

Chiesta la garanzia di asilo per gli atleti contrari alla guerra

Altri nomi di sportivi che si sono schierati contro la guerra di Putin sono quelli di Fedor Smolov (calcio) e Larisa Kuklina (biathlon). E sotto la superficie di chi si schiera c’è una moltitudine di atlete e atleti che dissentono in silenzio, per evitare ritorsioni. Forse si riferiva anche a loro un’ex gloria mondiale dell’hockey su ghiaccio, il ceco Dominik Hašek, quando la scorsa settimana ha chiesto a un gruppo di europarlamentari la garanzia di asilo per atleti russi e bielorussi contrari alla guerra. Molti di loro sono parecchio meno in vista di Isinbayeva. E se dovessero finire nel mirino del regime, rischierebbero una cancellazione ben più pesante che quella del nome da un impianto.

Ucraina-Russia, attacco missilistico su magazzini di grano a Odessa

Nella notte tra giovedì 20 e venerdì 21 luglio, un attacco missilistico russo ha colpito i magazzini di grano presso un’azienda agricola nell’oblast di Odessa. Il bilancio è di almeno due persone ferite. La conferma arriva da Serhii Bratchuk, portavoce dell’amministrazione militare di Odessa: «All’alba, i russi hanno lanciato missili di tipo Kalibr dal Mar Nero. Sfortunatamente, sono stati colpiti i terminal di grano di una delle imprese agricole della regione. Il nemico ha distrutto 100 tonnellate di piselli e 20 tonnellate di orzo».

Un attacco missilistico russo ha colpito, nella notte, dei magazzini di grano nell'oblast di Odessa. Nuovo attacco anche a Zaporizhzhia.
Ucraina, deposito di grano (Getty Images).

Humeniuk: «Attacco in due ondate»

La portavoce del comando operativo meridionale, Natalia Humeniuk, ha reso noto che «le forze russe hanno attaccato in due ondate». In un primo momento, i due missili Kalibr hanno colpito la struttura, successivamente un altro missile ha colpito il sito mentre si stavano svolgendo le operazioni di soccorso.

Zaporizhzhia: «80 attacchi in 24 ore» 

Gli ucraini hanno denunciato un nuovo attacco nella regione di Zaporizhzhia, durante il quale sono morte almeno quattro persone e due sono rimaste ferite. Il governatore Yuriy Malashko ha affermato che si tratta di «un’infrastruttura» nel distretto di Polohiv e che le vittime erano «dipendenti». Come riportato da Adnkronos, secondo gli ucraini «in 24 ore la Russia ha lanciato circa 80 attacchi contro una ventina di località della regione di Zaporizhzhia».

Alessia Elefante, chi è la fidanzata di Donnarumma

Alessia Elefante, nata a Castellammare di Stabia il 25 maggio 1997, è la fidanzata del calciatore Gianluigi Donnarumma. I due sono legati dal 2016 e l’anno seguente sono andati a convivere.

Chi è Alessia Elefante, fidanzata di Donnarumma

Come riporta il suo account Instagram, è una interior designer e anche una influncer, con quasi 17 mila follower. Da Napoli si è trasferita a Parigi per seguire il suo fidanzato, attuale portiere del Paris Saint-Germain. Alessia, che sembra essere molto timida e riservata, nelle occasioni più importanti si è sempre mostrata a fianco al suo compagno, con il quale convive già da diversi anni. È apparsa per la prima volta su un red carpet con Gianluigi nel 2019.

Chi è Alessia Elefante, fidanzata di Gianluigi Donnarumma
Gianluigi Donnarumma e la compagna Alessia Elefante alla Cerimonia del Pallone d’Oro 2021 (Getty Images).

La loro storia d’amore 

Quando si sono conosciuti, lei e Donnarumma hanno iniziato a frequentarsi solo come amici fino al 2016, quando hanno deciso di fidanzarsi. Dopo la convivenza il loro amore si è rafforzato e procede a gonfie vele. In occasione del suo ventesimo compleanno, Alessia aveva regalato al suo fidanzato un dipinto che li ritraeva nei panni di due supereroi: lui Superman e lei Catwoman, essendo entrambi molto appassionati di fumetti e film dedicati ai supereroi. Così facendo, la coppia e in particolare il portiere della nazionale italiana, attraverso un post su Instagram aveva rivelato a tutti nel 2019 la loro relazione.

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Rosa Diletta Rossi: età, biografia e carriera dell’attrice

Rosa Diletta Rossi, nata a Roma il 18 ottobre 1988, è un’attrice italiana. Divisa tra teatro, cinema e televisione, è conosciuta per film come Fortunata di Sergio Castellitto (2017) e fiction come Nero a metà (2018 e ancora in corso).

Rosa Diletta Rossi: biografia e carriera

Rosa Diletta ha iniziato a recitare da adolescente, partecipando alla Piccola Compagnia Piero Gabrielli diretta da Roberto Gandini e prendendo parte nel 2008/2009 a Il pedone rosso di Alessandro Berti, Giuseppe Manfridi e Attilio Marangon. Dopo altri spettacoli teatrali, ha voluto frequentare un corso propedeutico presso il Teatro stabile di Genova e la Scuola di perfezionamento attori a Torino. Dopo aver partecipato ad alcuni cortometraggi, ha avuto il suo primo ruolo importante al cinema nel film Maìn – La casa della felicità di Simone Spada nel 2012. Due anni prima aveva debuttato in tv con la miniserie Mia madre di Ricky Tognazzi.

Rosa Diletta Rossi, tra carriera e vita privata
Rosa Diletta Rossi con il cast di Che Dio ci aiuti (Facebook).

Tra i film più importanti in cui ha recitato Rosa Diletta ci sono: Pasolini, regia Abel Ferrara (2014), La profezia dell’armadillo, per la regia di Emanuele Scaringi (2018), Il ladro di giorni, regia di Guido Lombardi (2019), Belli ciao, di Gennaro Nunziante (2022) e nello stesso anno anche Hill of Vision, regia di Roberto Faenza. Invece, tra le fiction in cui ha preso parte l’attrice ci sono Che Dio ci aiuti 2 – serie TV (2013), Per amore del mio popolo, regia di Antonio Frazzi (2014), Suburra – La serie (2017-2020) e Figli del destino, regia di Francesco Miccichè e Marco Spagnoli (2019).

Rosa Diletta Rossi: la vita privata

L’attrice è molto riservata riguardo alla sua vita privata, per questo non si è al corrente se sia fidanzata o no. Quel che si sa di lei è che è una sportiva, va a cavallo e fa arrampicata su roccia e vela.

Chemical Brothers, rinviato al 2 settembre il concerto di Lucca

I Chemical Brothers non suoneranno domenica 23 luglio al Lucca Summer Festival. Il concerto, previsto in piazza Napoleone, è rinviato per un problema di salute di Tom Rowlands, fondatore del duo assieme a Ed Simons. Ad annunciarlo la stessa band tramite i suoi profili social. «Il live è stato posticipato per un’infezione a un orecchio che ha colpito Tom dopo gli ultimi show», si legge nel post. «I dottori gli hanno ordinato di non prendere aerei e di non esporsi a musica ad alto volume». La nuova data è prevista per il 2 settembre al Parco BussolaDomani di Lido di Camaiore, sempre in provincia di Lucca. I biglietti già acquistati saranno validi anche per la nuova location, mentre presto sarà possibile chiedere il rimborso su www.rimborso.info/. «Sono incredibilmente frustrato nel comunicarvi che è impossibile esibirmi in Italia», ha scritto invece Rowlands rivolgendosi ai fan. «Spero di guarire presto e di rivedervi il prima possibile».

Chemical Brothers, l’8 settembre arriva il nuovo album

Il nuovo live dei Chemical Brothers si terrà appena sei giorni prima dell’uscita del loro decimo album in studio, dall’8 settembre su tutte le piattaforme. Chissà dunque che la band non anticipi qualche brano in esclusiva per il pubblico italiano per farsi perdonare dell’inconveniente. Il nuovo disco si intitolerà Fot That Beautiful Feeling e conterrà 11 canzoni tra cui i singoli No Reason e The Darkness That You Fear già online. Ci sarà anche Live Again, brano pubblicato a giugno, con la voce della francese Halo Maud. Grande attesa per il ritorno di Beck, cantautore statunitense che collaborò con i Chemical Brothers nel 2015 nella traccia Wide Open. Il 26 ottobre invece uscirà anche Paused in Cosmic Reflection, autobiografia in cui Rowlands e Simons ripercorreranno la loro carriera. Nel libro anche interviste ad alcuni artisti che hanno collaborato con il duo, tra cui l’ex Oasis Noel Gallagher.

Posticipato al 2 settembre il concerto dei Chemical Brothers a Lucca previsto per il 23 luglio. Info su biglietti e rimborsi.
I Chemical Brothers live al Coachella 2023 (Getty Images).

Donnarumma e la compagna aggrediti e derubati in casa: paura a Parigi

Gianluigi Donnarumma e la sua fidanzata Alessia Elefante sono stati aggrediti e rapinati a Parigi da parte di uomini che hanno fatto irruzione nella loro casa nella notte di giovedì 20 luglio. Lo ha confermato una fonte vicina alla coppia, oltre ai media francesi.

Rubati oltre 500 mila euro

I responsabili hanno portato via un bottino del valore di oltre 500 mila euro e sono tuttora in fuga. Il portiere del Paris Saint-Germain e la fidanzata sono stati legati da «diverse persone» nel loro appartamento nell’ottavo distretto della capitale francese. Dopo essersi liberati intorno alle 3 di notte, si sono rifugiati in un hotel di lusso situato non lontano dalla loro abitazione. Il personale della struttura ha allertato le forze dell’ordine. Il 24enne portiere italiano e la sua compagna sono stati poi portati in ospedale per le cure del caso. La Brigata per la repressione del banditismo (Brb) della polizia giudiziaria parigina ha già aperto un’indagine sulla vicenda.

Riccardo Scamarcio: età, fidanzata, figli e film dell’attore

Riccardo Scamarcio, nato a Trani (Puglia) il 13 novembre 1979, è un attore e produttore cinematografico. Ha recitato in film iconici come Tre metri sopra il cielo, regia di Luca Lucini (2004) e Ho voglia di te, regia di Luis Prieto (2007). Nel 2018 ha vinto il Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista per Loro di Paolo Sorrentino.

Riccardo Scamarcio: biografia e carriera

Dopo il diploma in ragioneria, Scamarcio si è trasferito a Roma dove ha iniziato a studiare presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, che però ha abbandonato prima di diplomarsi. L’attore ha iniziato la sua carriera partecipando alla miniserie tv Ama il tuo nemico 2 e Compagni di scuola, entrambe nel 2001. Alcuni anni dopo, facendosi notare nel film La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana in cui compare pochi minuti, ha preso parte anche al film Ora o mai più (2003), per la regia di Lucio Pellegrini. Il primo film in cui ha recitato nel ruolo di protagonista è stato Prova a volare di Lorenzo Cicconi Massi, uscito nel 2007 ma girato nel 2003. Nel frattempo, nel 2004, è diventato famoso per Tre metri sopra il cielo (2004), tratto dal romanzo omonimo di Federico Moccia. Di seguito, nel 2006, ha iniziato a lavorare con Valeria Golino nel film Texas, diretto da Fausto Paradivino, e nello stesso anno ha fatto parte del cast di Romanzo criminale di Michele Placido. Negli anni successivi ha recitato in svariati film tra cui Mio fratello è figlio unico, diretto da Daniele Luchetti, Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi, regia di Giovanni Veronesi, Ho voglia di te, tratto dal romanzo omonimo di Federico Moccia, Il grande sogno, regia di Michele Placido e Nessuno si salva da solo di Sergio Castellitto (2015). Più di recente è apparso ne La scuola cattolica, regia di Stefano Mordini e ne L’ombra di Caravaggio di Placido.

Riccardo Scamarcio: la vita privata

Per diversi anni l’attore è stato legato all’attrice Valeria Golino, più precisamente dal 2006 al 2018. Dal 2019 ha iniziato una relazione con la manager Angharad Wood, con cui ha avuto una figlia, Emily. Dal 2021 al 2022 invece, ha avuto una relazione con l’attrice Benedetta Porcaroli. I due si erano conosciuti sul set del film La scuola cattolica.

Bonus in busta paga ad agosto da 185 a 534 euro: a chi spetta

Ci sono buone notizie per i lavoratori dipendenti della Pubblica amministrazione che, ad agosto 2023, potranno contare su un bonus in busta paga. Proprio nel mese vacanziero per eccellenza, infatti, è previsto l’arrivo della prima rata del bonus una tantum pari all’1,5 per cento della retribuzione introdotto dalla legge di Bilancio 2023.

Bonus busta paga agosto 2023

Il bonus rientra negli interventi messi in campo dal governo per aiutare chi lavora nel settore pubblico contro il caro vita. Entrando più nello specifico, 3,2 milioni di persone possono contare per tutto il 2023 su un emolumento spalmato su 13 mesi. Fin qui nessuna delle mensilità è stata distribuita, mentre ad agosto, oltre alla maggiorazione prevista, ci sarà anche il recupero degli arretrati.

Gli aumenti

Gli aumenti sono strettamente collegati al valore dello stipendio classico e, secondo le stime, tra arretrati e incrementi ad agosto 2023 ci saranno delle cifre aggiuntive comprese tra i 185 e i 534 euro. Si sottolinea che non tutti i dipendenti pubblici potranno sfruttare questo benefit ad agosto: alcune categorie, come gli insegnanti supplenti, dovranno infatti attendere il mese successivo. Come anticipato, la misura si rivolge solo a chi lavora:

  • in tutte le amministrazioni dello Stato;
  • nelle aziende e amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, loro consorzi e associazioni;
  • negli Enti del Servizio sanitario nazionale;
  • nelle istituzioni scolastiche e universitarie;
  • negli istituti autonomi case popolari (IACP);
  • nelle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni;
  • negli Enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni e le loro aziende;
  • nell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN);
  • come magistrato, avvocato e procuratore dello Stato;
  • nel personale militare, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
  • come professori universitario;
  • nel personale delle carriere diplomatica, prefettizia e dirigenziale penitenziari.

Patrick Zaki torna nella sua Bologna: «Due settimane e poi vado in Egitto a sposarmi»

Patrick Zaki sarà nella sua Bologna sabato 22 luglio. Lo studente è finalmente libero, dopo che il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi ha concesso la grazia a 24 ore dalla condanna a tre anni di reclusione.

Zaki: «Voglio una vita normale a Bologna dopo anni di assenza»

Dal primo momento Zaki ha espresso un unico grande desiderio: ritornare a Bologna, la città che lo ha accolto e dove lo studente ha frequentato un master in studi di genere. «Dal primo giorno in cui sono uscito ho detto che volevo tornare a Bologna», ha scritto su Repubblica. «Sogno Bologna, sogno Piazza Maggiore, sogno di passeggiare nelle strade che mi sono mancate così tanto, sogno di rivedere la mia università, i miei colleghi e tutte le persone che mi hanno sostenuto in questi mesi e che sono tantissime. Succederà prestissimo, ve lo assicuro». Sempre sul quotidiano Zaki ha anche assicurato che tra le prime cose che farà una volta in città «sarà fare l’abbonamento per seguire il Bologna calcio allo stadio Dall’Ara: la prossima stagione voglio essere lì a tifare per la mia squadra del cuore».

A settembre il matrimonio in Egitto

A settembre, invece, Zaki dovrà tornare in Egitto per sposare la fidanzata Reny Iskander. Lo ha specificato lo stesso studente parlando ai giornalisti al Cairo. «Sarò a Bologna due settimane per incontrare i miei amici, i miei professori, tutte le persone che mi mancano in Italia. Dopo il matrimonio in Egitto sicuramente tornerò in Italia per riprendere i miei studi e la mia vita a Bologna». E, con un velo di commozione e sorpresa, ha aggiunto: «La cosa buona è che adesso sono libero di andare a Bologna, di tornare in Egitto, di fare qualsiasi cosa voglia, in piena libertà».

La polemica per il volo di linea

Il ritorno in Italia avverrà con un volo di linea. Una scelta che, secondo Libero, sarebbe stata dettata per evitare il volo di Stato e dunque la passerella politica degli esponenti di governo a partire dalla premier Giorgia Meloni. Vero è che Zaki aveva subito ringraziato il governo italiano prima appena uscito dall’ambasciata a Il Cairo e poi con un post su Facebook: «Ringrazio anche il governo italiano, il parlamento italiano, il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri che mi hanno sostenuto durante tutto il periodo di reclusione e il processo solo per essere laureato in un’università italiana, pur non essendo cittadino italiano». Fuori tempo massimo dunque il commento piccato del forzista Maurizio Gasparri che si era chiesto se lo studente avrebbe trovato «il tempo di ringraziare il governo italiano al quale deve questo risultato».

Bonus centri estivi 2023, pubblicata la graduatoria: pagamenti entro l’anno

È stata diffusa dall’Inps la graduatoria relativa al bonus centro estivi 2023, che tiene conto della scala di priorità prevista dal bando della misura. Ecco dunque che vengono fatti valere i criteri di assegnazione relativi all’Isee e alla situazione economica delle persone, dando la precedenza a chi ha un valore più basso. Il bonus si sostanzia in un contributo rivolto a sostenere, o per meglio dire rimborsare, le spese di iscrizione alle attività riservate a bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni sostenute dalle famiglie fino al 9 settembre 2023. L’importo massimo concesso è di 100 euro per quattro settimane.

Bonus centri estivi 2023

A poter beneficiare del bonus centri estivi 2023 non sono tutti i cittadini, ma solo i dipendenti e i pensionati della Pubblica amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici. La domanda per ottenere il bonus doveva essere inviata entro lo scorso 20 giugno. L’Inps, come detto, ha pubblicato la graduatoria dei beneficiari del bonus centri estivi 2023 che è contenuta nel messaggio del 18 luglio 2023.

La graduatoria 

All’interno della graduatoria dell’Inps è possibile conoscere anzitutto l’esito della domanda cercando il proprio numero di pratica e la sede di lavorazione. La precedenza assoluta è data agli orfani o equiparati e alle persone con disabilità, per le quali è prevista anche una riserva di 500 posti. Negli altri casi, invece, si guarda al valore Isee, al variare del quale cambia anche l’importo della prestazione:

  • per chi ha un Isee pari o inferiore ad 8 mila euro, la percentuale di riconoscimento rispetto al valore massimo erogabile è del 100 per cento, ovvero 100 euro per quattro settimane;
  • per Isee da 8,1 mila a 24 mila euro è pari al 95 per cento;
  • per Isee da 24,1 mila a 32 mila euro è pari al 90 per cento;
  • per Isee da 32,1 mila a 56 mila euro è pari all’85 per cento;
  • per Isee non dichiarati o superiori a 56 mila euro è pari all’80 per cento.

Inoltre, per i giovani con disabilità grave o gravissima è prevista una maggiorazione del 50 per cento per le spese di assistenza.

Barack Obama, ecco la playlist dell’estate 2023 con Bob Dylan e Nicky Minaj

Nuovo tradizionale appuntamento con il jukebox di Barack Obama. L’ex presidente degli Stati Uniti, come ogni anno, ha infatti pubblicato su Twitter la sua personale playlist con i brani da ascoltare in estate. «Un mix di vecchio e nuovo», ha scritto Obama, invitando poi i suoi 132 milioni di follower a commentare con alcune proposte personali. «Non vedo l’ora di sentire cosa ho dimenticato». La compilation di 41 brani spazia fra più generi, dal rock dei Rolling Stones ai ritmi spagnoli di Rosalìa fino al rap di Ice Spice e Nicky Minaj. Online anche una lista di libri da leggere sotto l’ombrellone.

Barack Obama ha pubblicato su Twitter la sua playlist dell'estate 2023. Dentro anche Rolling Stones, Tina Turner, Leonard Cohen e Rosalia.
L’ex presidente Usa Barack Obama in un suo intervento del 2022 (Getty Images).

Nella playlist di Barack Obama anche Tina Turner e Aretha Franklin

Come da tradizione, nella sua personale playlist dell’estate Barack Obama ha inserito brani degli Anni 60 accanto a nuove hit del 2023. Non sorprende dunque di trovare Fast Car di Luke Combs, cover del brano di Tracy Chapman, accanto a Dr Feelgood di Aretha Franklin, oppure Princess Diana del duo Ice Spice e Nicky Minaj assieme alla versione live di Dance Me to the End of Love di Leonard Cohen. Fra i consigli dell’ex inquilino della Casa Bianca anche California Love di 2Pac, I’ll Stand by you dei Pretenders e Soul Survivor dei Rolling Stones, dall’album Exile on Main St. del 1972. Spiccano Everything is Broken di Bob Dylan, Blue Train di John Coltrane, River Deep – Mountain High di Ike e Tina Turner e Just Breathe dei Pearl Jam. Nella playlist dell’estate 2023 anche (Sittin’ On) the Dock of the Bay, brano Anni 60 di Otis Redding.

Barack Obama non ha però dimenticato anche le nuove star della musica mondiale. Nella sua playlist per l’estate c’è infatti Rosalìa con la sua nuova pubblicazione Vampiros assieme a Rauw Alejandro. Spazio anche per Drake e il featuring Who Told You con J Hus, Sza e la sua Snooze e La Doña con Penas con Pan. Non manca il country di Ashley McBride con la hit The Devil I Know e il folk rock delle Boygenius con Not Strong Enough. Barack Obama consiglia di ascoltare in vacanza e in spiaggia anche Burna Boy e 21 Savage con la loro Sittin’ on top of the World e The World is Yours del rapper Nas.

Non solo musica, online anche un elenco di libri

Oltre alla playlist musicale, Barack Obama ha pubblicato anche alcune proposte di lettura con tante nuove uscite americane del 2023. Spiccano King: A Life, biografia di Martin Luther King scritta da Jonathan Eig, e Poverty, By America di Matthew Desmond, fra i libri consigliati anche dal New York Times. L’ex presidente americano ha suggerito anche il romanzo d’esordio di DK Nnuro, What Napoleon Could not Do che narra il viaggio di due ghanesi verso gli Stati Uniti. L’elenco comprende anche Birnam Wood di Eleanor Catton, Small Mercies di Dannis Lehane, All the Sinners Bleed di SA Cosby e Blue Hour di Tiffany Clarke Harrison. Menzione speciale per The Wager di David Grann, saggista autore di Killers of the Flower Moon, adattato da Martin Scorsese nel film omonimo dal 19 ottobre in sala. Tutti i libri sono disponibili, in inglese, su Amazon.

Percepivano il bonus facciate per lavori mai eseguiti: denunciati due imprenditori

La Guardia di finanza ha denunciato due imprenditori di una società edile di Pisa che avrebbero percepito i proventi statali previsti dal bonus facciate senza però aver mai svolto i lavori previsti. Il reato che gli viene contestato è quello di indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Bonus facciate, denunciati due imprenditori

Il Tribunale di Pisa, al termine delle indagini della polizia economico-finanziaria che si sono avvalse anche della valutazione dell’Autorità Giudiziaria, ha disposto il sequestro preventivo circa 2,6 milioni di euro relativi a contributi che sarebbero stati indebitamente percepiti, sotto forma di crediti d’imposta per il bonus facciate, dalla società. In base a quanto è stato reso pubblico delle indagini, sviluppate in linea con i controlli sulla spettanza dei bonus in materia edilizia previsti dal decreto rilancio, ci sarebbe stato un complesso sistema fraudolento con cui una società general contractor emetteva delle false dichiarazioni per attestare, fittiziamente, che fossero stati eseguiti dei lavori edili per un valore di 3 milioni di euro. Questi lavori, però, non sarebbero mai stati realizzati o, se avviati e conclusi, sarebbero stati sovrapprezzati. L’attività illecita avrebbe riguardato prevalentemente il bonus facciate, con interventi che avrebbero riguardato vari condomini.

Le indagini

La Guardia di finanza, al fine di raccogliere prove del presunto raggiro ai danni dello Stato, ha effettuato audizioni, acquisizioni, analisi documentali e sopralluoghi su tutto il territorio italiano. Più nello specifico si sarebbe interessata ad oltre 45 cantieri dislocati nelle province di Roma, Milano, Monza, Varese, La Spezia, Massa, Lucca, Pistoia e Pisa. Queste operazioni avrebbero fatto emergere la mancata esecuzione dei lavori in quasi tutti i condomini interessati, così come l’assenza della cartellonistica prevista a norma di legge attinente all’esecuzione dei lavori. Inoltre alcuni condòmini, oltre a non veder mai realizzati i lavori, avrebbero anche sborsato una somma tra il 10 e il 50 per cento nei confronti dell’impresa edile per la ristrutturazione.

Viaggio al centro della Terra stasera su Rai Movie: trama, cast e curiosità

Stasera 21 luglio 2023 andrà in onda il film intitolato Viaggio al centro della Terra su Rai Movie alle ore 21.10. Il regista di quest’opera di avventura e fantascienza è Eric Brevig mentre la sceneggiatura è stata realizzata da Michael D. Weiss, Jennifer Flackett e Mark Levin. Nel cast del film ci sono Brendan Fraser, Josh Hutcherson, Anita Briem e Garth Gilker.

Viaggio al centro della terra è il film che stasera andrà in onda su Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità.
I due protagonisti del film (Twitter).

Viaggio al centro della Terra, trama e cast del film in onda stasera 21 luglio 2023 su Rai Movie

La trama del film narra le avventure del vulcanologo Trevor Anderson (Brendan Fraser), specializzato nello studio delle placche tettoniche che ha un grosso bisogno di fare scoperte interessanti. Infatti, se Trevor non dovesse fare alcuna scoperta, il laboratorio al college di Boston nel quale lavora rischia di chiudere. Un giorno alla sua porta si presenta la nipote Sean (Josh Hutcherson). I due, per abbattere la noia, rovistano in una vecchia scatola trovata per caso e appartenuta a Max, fratello di Trevor e padre di Sean morto nel corso di una spedizione in Islanda. Al suo interno trovano una copia del romanzo di Jules Verne, Viaggio al centro della Terra, ricco di appunti e annotazioni di Max.

Trevor e Sean decidono quindi di andare in Islanda e seguire le orme di Max per trovare il mondo sotterraneo che viene descritto nel romanzo e negli appunti dell’esploratore. Zio e nipote si fanno accompagnare nella loro avventura da Hannah (Anita Briem), un’affascinante guida di montagna che li aiuta nella loro ricerca. Inizierà così una discesa al centro della Terra, un viaggio che Trevor e Sean non dimenticheranno mai, tra paesaggi irreali e grandi pericoli sconosciuti all’umanità.

Viaggio al centro della Terra, 5 curiosità sul film 

Viaggio al centro della Terra, il romanzo di Verne elemento cardine della storia

Il romanzo omonimo di Jules Verne del 1864 è un elemento cardine della trama. Infatti, il libro funge da soggetto per la sceneggiatura del film e viene addirittura «trovato» dai protagonisti del lungometraggio e utilizzato come guida per raggiungere il centro della Terra.

Viaggio al centro della Terra, il sequel spirituale del film 

Il film ha avuto un sequel spirituale, ovvero Viaggio nell’isola misteriosa del 2012, diretto da Brad Payton e tratto dal romanzo L’isola misteriosa di Jules Verne. Inizialmente, la produzione voleva realizzare un seguito diretto del film ambientato ad Atlantide, ma poi si decise di prendere come soggetto un’altra opera dell’autore francese. Curiosamente, Brendan Fraser rifiutò di ritornare per il sequel e il ruolo di attore protagonista venne affidato a Dwayne Johnson.

Viaggio al centro della Terra, gli incredibili incassi della pellicola

Viaggio al centro della Terra fu un enorme successo al botteghino. Il film, realizzato con un budget di 60 milioni di dollari, incassò in totale circa 244 milioni di dollari e fu il terzo film più visto negli USA al debutto, dietro solo a Hellboy II: The Golden Army e Hancock.

Viaggio al centro della Terra, l’incidente di Brendan Fraser sul set

In una scena del film, Brendan Fraser deve illuminare l’area circostante con il fuoco, finendo per bruciare la sua mano. In realtà, sul set si infortunò seriamente, bruciandosi un dito. Per questa ragione, le urla che si sentono nella scena sono reali, perché il registe non interruppe le riprese. Tuttavia, la produzione dovette fermarsi per qualche giorno per far riprendere l’attore.

Viaggio al centro della terra è il film che stasera andrà in onda su Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità.
L’attore Brendan Fraser oggi (Getty Images).

Viaggio al centro della Terra, un nuovo regista dopo la prima bozza

Inizialmente, il progetto doveva essere molto diverso. Per dirigere il film venne chiamato il regista indipendente Paul Chart che scrisse anche una prima bozza della sceneggiatura. Il lungometraggio pensato da Chart doveva essere un progetto avventuroso e ricco di scene epiche. Tuttavia, Chart decise di lasciare quando la produzione gli comunicò che voleva puntare sulla tecnologia 3D per girare gran parte delle scene. A quel punto venne chiamato il tecnico degli effetti speciali Eric Brevig per dirigere la pellicola e la sceneggiatura fu riscritta per dare più spazio alle scene in 3D.

Caldo in Italia, 19 città da record ma al Nord è tregua meteo

Il caldo in Italia non accenna a fermarsi. Venerdì 21 luglio ancora 19 città in Italia registrano temperature da record. Il meteo divide il Paese in due soffocando il Centro-Sud e dando tregua al Nord, dove sono ben sette le città a rischio zero. Le città da bollino rosso sono: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma e Viterbo. Bollino giallo, invece, solo per Genova. Sono sette le città in verde, quindi senza alcuna allerta: si tratta di Bolzano, Brescia, Milano, Torino, Trieste, Venezia e Verona. Nessun bollino arancione, invece, tra le 27 città monitorate dal ministero della Salute nel bollettino sulle ondate di calore.

La situazione di sabato 22 giugno: Bologna bollino giallo

Sabato 22 luglio, invece, le città roventi scenderanno a 18, con Bologna che passerà al livello di allerta 1 (bollino giallo). Infine, sempre sabato l’afa continuerà a concedere ancora una tregua negli stessi sette capoluoghi da bollino verde di venerdì 21 giugno.

Rissa tra detenuti, tensione nel carcere di Termini Imerese

Momenti di tensione nel carcere Burrafato di Termini Imerese. Una rissa è scoppiata giovedì 20 luglio tra detenuti stranieri e italiani. Sono dovuti intervenire anche i carabinieri e gli agenti di polizia per riportare la calma.

Veneziano: «Situazione esplosiva all’interno delle carceri siciliane»

Gioacchino Veneziano, segretario regionale della Uilpa ha commentato l’accaduto: «È la prova che la situazione all’interno delle carceri siciliane è esplosiva come abbiamo sottolineato al sottosegretario Andrea Delmastro che è venuto a visitare le carceri di Favignana e Trapani». E ha aggiunto: «abbiamo chiesto vista la situazione di proclamare lo stato di emergenza per i penitenziari regionali. La situazione è calda non solo nella regione per le temperature torride, ma anche dentro i penitenziari».

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